Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
<
1971
>
pagina
<
672
>
612 Libri e periodici
milizia politica lo porta da un interesse genericamente socialista verso gli ideali mazziniani, qnasì a continuazione del federalismo di Cattaneo e Mario, per la realizza-rione di ima repubblica democratica < fondata sull'effettiva sovranità popolare capace di assicurare vera uguaglianza fra tutti i cittadini e di soddisfare, al di fuori della lotta di classe, le legittime aspirazioni dei lavoratori (p. 18); così gli studi sto nei, geografici, politici ecc. lo portano a indagare le condizioni della società italiana (e non solo) e ad inserirsi di continuo nella battaglia e nella propaganda dì idee, per la sua rara qualità di geniale divulgatore nei più. diversi campi.
Sia come educatore, che faceva fruttare l'eredità illuministica <. liberale, .'l'Snse-gnamento del Cattaneo e Insieme le più recenli dottrine del positivismo, sia come difensore della scuola laica nei confronti del lascito risorgimentale e mazziniano e dell'educazione clericale, II Ghisleri non poteva non essere in prima fila alla fine del secolo, come all'inizio del 00 o durante il passato regime nella sofferta difesa delle posizioni ideali e pratiche alle quali di continuo si richiamava in vista del sentimento laico della vita, che nei contenuti scolastici, nelle strutture, nei libri e nei metodi era una ulteriore e ben precisata affermazione di libertà. Senza insistere di più sulla attualità del Ghisleri , alla quale la Tornasi dedica l'ultimo capitolo del suo lavoro sotto il profilo del pensiero educativo, è indubbio ad es. il legame tra il Ghisleri ed il giovane Salvemini, per essere entrambi uomini di scuola, intransigenti nell'austerità di vita, severamente critici del centralismo statale, avversi alla dittatura fin dall'inizio; il che non significa, come bene rileva la Tornasi, che non ci siano differenze e divergenze tra le due personalità.
RENATO GIUSTI
Anarchia ed Anarchia nel mondo contemporaneo. Atti del Convegno promosso dalla Fondazione Einaudi., Torino, 5, 6 e 7 dicembre 1969; Torino, 1971, in 8, pp. 654. lire 6.000.
L'Anarchia nata ideologicamente con Proudhon ha il suo precursore in Italia in Carlo Pi sacane, ma si organizza solo con la venula a Firenze di Bakunin : nasce dal conflitto tra l'unitarismo mazziniano e il suo rigorismo e Io spontaneismo da lui stesso incentivato nelle Associazioni Operaie ed Artigiane. La condanna della Comune, quando a Parigi è presente il garibaldino Amilcare Cipri ani pronunciata da Mazzini provoca la crisi definitiva del movimento. Il Gazzettino Rosa di Milano prende posizione sulla scia del risentimento dei garibaldini, gli anarchici fraternizzano con i Socialisti e ne ispirano il programma a criteri libertari e collettivisti, piuttosto che alla lotta di classe, alla violenza e al fatalismo determinista; sono espulsi dalla H Internazionale a cominciare da Saverio Merlino che è allontanato dalla polizia belga dalle assise del Congresso di Bruxelles del 1891 e lo stesso inconveniente si riproduce a Zurigo per Amilcare Cipriani, nonostante le sue proteste, e a Londra per Errico Malatesta che tuttavia In concitati interventi riescono ad esporre almeno in parte il loro punto di vista tesi ad una collaborazione. I contatti con i socialisti e hi mescolanza delle due correnti sono continui: Luigi Galleanl, per esempio, si forma nel clima del socialismo libertario piemontese, come espone la NejroUi. mentre Dora Manteco ha trovato negli incartamenti dell'Archìvio di Stato di Torino gli Atti dei processi del 1892*94 agli anarchici locali, che hanno il loro eroe in Sante Cascrio. Contrastati, creano nel 1911 il movimento anarcosindacalista rivoluzionario provocando una scissione nel P.SX, Mussolini che si atteggia a Stirneriano è con loro, possono avere influito su di lui i contatti avuti negli anni precedenti con. il movimento sindacale austriaco o trentino impregnato di motivi anarchici, i maggiori esponenti sono Arturo Labriola ed Enrico Leone. Edmondo Rosselli e Libero Tancredi durante l'involuzione fascista passeranno al regime. Gli altri, perseguitali, dovranno fuggire all'estero e hanno II loro martire in Camillo Bernori che combatte in Catalogna a fianco di Carlo Rosselli e viene ucciso nel fatti di maggio del 1937. La sua morte prò-