Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno
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1971
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pagina
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673
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Libri e periodici 673
voca una serie di polemiche ancora deste: l'anarchico triestino Umberto Tommasini ne accasa i comunisti, Di Vittorio li scagiona. )
Gli Atti del Convegno di Torino del 1969 ci danno un prezioso approfondimento ideologico e bibliografico sull'argomento a cominciare dalla Genesi dell'Anarchismo che Leo Valiani fa risalire alla filosofia illuminista, mentre Mirella Larizza ne riconosce le matrici in Fonder e Camilla Metelli di Lallo nella pedagogia di Rousseau; altri, come lo Hirscli, ne studiano i rapporti con il pensiero protestante o ne vedono alcuni aspetti pacifisti realizzati da Gandhi, mentre Aldo Garosci ne illustra la mas sima diffusione avvenuta, com'è noto, in Spagna, dove meglio attecchisce, favorito dal tradizionale autonomismo, che facilita la spinta federalistica. Già negli anni scorsi erano stati studiali i suoi rapporti con il pensiero sociale francese da Fourier a Proudhon ed era stata analizzata la polemica con i Bolscevichi lesi al centralismo autoritario o la genesi dell'esplosione del maggio francese del 1968 (le opere di James Joll e di Gaston Levai fanno testo). Gli studi di Aldo Romano, del Della Perula e del Santarelli erano stati in Italia alla base di queste analisi ; in particolare di grande rilevanza il rapporto Ferrari-Proudhon che si può far risalire alla comune avversione kantiana alla religione, alla teoria del soprannaturale complice dell'oppressione sociale, mentre l'avversione allo Stato classista è comune ad anarchici e liberali, spontaneismo ed amore alla libertà si identificano. Lehning e Hobsbawn hanno analizzato in questo Convegno i rapporti degli anarchici con i regimi autoritari. Mentre Valiani risale a Godwin, la prima esposizione sistematica del credo libertario ed egualitario in Italia trova espressione soprattutto in quei fogli cui collaborano i protosocialisti da Gnocchi Viani a Saverio Merlino. Di essi ha trattato Letterio Brigtigli che in parco-lare ha studiato il fenomeno nel Veneto.
Il motto del collettivista Da ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni completato tei seconda delle sue capacità che ne ispira il programma, l'astensione e l'antiparlamentarismo che caratterizzano la lotta allo Stato liberale borghese sono attenuati dalla convinzione della necessità di lottare sullo stesso terreno degli avversari che si fa strada nel nascente Partito Socialista, deciso a non rifiutare, come invece suggeriva Proudhon, di cui si occupa Enzo Scianca, l'arma del suffragio universale- temuta per il potere che essa poteva dare, specie in Italia, alle masse semianalfabete dei Cattolici, e se Montanelli studiava Proudhon, a Livorno prosperavano società rivoluzionarie mascherate da Logge Massoniche o in Fratellanze Artigiane capeggiate dagli Sgarallino ed incoraggiate dai Guerrazzi capaci di organizzare Cooperative di consumo, biblioteche popolari, e perfino una Banca del Popolo, iniziative fallimentari al confronto del fiorire della Banca di Scorno e delle attività di Pietro Basto ui ; a Pisa si guarda a lungo al modello della Comune parigina, e a Livorno grazie alla propaganda dei circoli socialisti nelle elezioni dell' '85 e dell' '86 ottiene un buon successo il garibaldino Barbanti Brodano. Erano stati del resto i nostri Internazionalisti exgaribaldini dagli Sgarallino al Ceretti a cimentarsi in quell'insurrezione contadina populista di Bosnia ed Erzegovina che ha tante componenti anarchiche nella sua genesi e di cui la Banda del Malese, avrebbe dovuto imitare le gesta. ~)
i) Una buona collezione di periodici ed opuscoli anarchici è consultabile presso l'Istituto Feltrinelli per la Storia del Movimento Operaio e presso l'Archivio Berncri di Pistoia di Arturo Chessa. Ottime le raccolte dell'Istituto Internazionale per la Storia Sociale di Amsterdam.
2) Cfr, MARCELLA DEAMBROSIB, Anarchici e socialisti a Trieste e Fiume, in Avanti!, 26 gennaio 1966; ENNIO MASKBATI, Gruppi anarchici a Trieste dalla fine delF800 al 1914, in Nuova Rivista Storica, 1966, fase. 5*6; Cfr. MARCELLA DBAMBIIOSIS, La parte' cipaxiona dei Garibaldini e degli In tarnazioiudisti Italiani alla Insurrezione di Bosnia
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