Rassegna storica del Risorgimento
NAPOLEONE I
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1920
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pagina
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M. MAZZIOTTI
Libertà e Napoleone, ispiravano timori, per la primavera, di uno sbarco sul litorale della Toscana o delle Legazioni (1), Un emissario dei generale Bellegarde a l'Elba, certo Ettorri, affermò che tra breve Napoleone e Murat avrebbero tentato un moto rivoluzionario in Italia e che Napoleone sarebbe a l'uopo sbarcato a Viareggio (2É)/
Il conte di Polignac, mandato da Luigi XTHC in Italia, riferiva nel gennaio del f 815 a Parigi che Napoleone aveva una corrispondenza continua con la Francia, con l'Italia e con Napoli. Si dice che nelle lettere da lui ricevute gli si offra la eorona Italia. Si suppone che tutte le sue vedute siano rivolte all'Italia ove la rivoluzione dovrebbe scoppiare nel marzo (3). Parecchi storici riferiscono il colloquio, avvenuto nei primi di novembre, dell'imperatore con il duca Antonio Letta (fratello del celebre Pompeo) il quale lo avrebbe assicurato che molta parte d'Italia era pronta per lui. Il console francese a Livorno, un tale Marietti, informava il 25 novembre Talleyrand ohe molto persone si erano recate a l'Elba ed avevano assicurato Napoleone che al suo apparire sul continente più di cinquanta mila italiani si sarebbero mossi a suo favore (4). II Thiers, con velato disprezzo -verso il nostro Paese, scrive: Napoleone aveva inviato qualche agente fcul continènte italiano e costoro gli avevano riferito che l'Italia intiera insorgerebbe al suo apparire se egli volesse discendervi : ma questa prospettiva non l'aveva punto tentato, poiché non era con gli Italiani che egli si lusingava di tener fronte a l'Europa (5).
Che nelle memorie di S. Elena manchi qualsiasi accenno a tali pratiche non deve recar meraviglia. H grande proscritto, anche nelle ore più angosciose del suo secondo esilio, non dimenticò mai, nel confidare i suoi pensieri ai propri compagni sventura, che quelle memorie avevano un aito fine politico, cioè di ravvivale neU'anima francese il culto per i gloriosi ricordi dell'impero e di agevolarne un nuovo trionfo. Pur consapevole dell'indegna condotta di Maria Luisa non rivolse egli, anche' nel suo testamento,, fervidi elogi alle vMù del-l'ex-imperatrice per mantenere intatto il prestigio di; lei e dello sventurato suo figlio ? Un accenno a le trattative italiane, una parola di assenso ad esse non sarebbero certamente piaciuti in Francia.
(1) 1815, La première restauratimi V 38.
(2) WEU., opora citata, voi. II, pag. 38-42.
(3) Juo, Lueien Bona/parte et Bei mémoièfy !fej 3i pag- 194-196. {4) CAMPBBUÌ, Memorit pag. 344;
(5) Eisloìre èli Qoiundal et és vMty)k-. *MòM W PMr 5*-