Rassegna storica del Risorgimento
GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
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1971
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Libri e periodici
tato e, vorremmo dire, disegnato sullo efondo di una conoscenza piena della storia e delle tradizioni e dei costami, e con non meno precisa cognizione del presente.
Si direbbe che Umberto Corsini è vissuto in familiarità coi personaggi operanti nei singoli luoghi, e che ha avuto confidenze eoi loro pensieri e propositi, cosi da poterli interpretare senza possibilità di errore,. Ci riferiamo in particolare a talune figure fra le più eminenti quali per esempio Alcide De Gasperi ed Enrico Conci.
indubbiamente il controllo esercitato su quei personaggi non è solo un investi gare, ma è anche un sentire.
Conscio delle difficoltà connaturate nel tema, il Corsini le supera aiutato non solo dalla dottrina che è propria dello storico, e dal privilegio che è proprio del testimonio, ma anche dalla sua nobiltà di cittadino e dal ano amore per la sua terra: amore che non conosce fazioni, al quale è congiunto il fermo convincimento che sia dovere di uomini di qualunque stirpe che vivono insieme in qualsiasi lembo di terra il comprendersi, e l'aiutarsi reciprocamente a vivere.
Leggendo le belle pagine, il nostro pensiero e non si tratta di distrazione ma di riflessione è corso più volte a quella che viene oggi chiamata la definitiva soluzione del problema altoatesino. d abbiamo pensato a quello, anche se non abbiamo udito alcun invito, leggendo queste pagine.
Un argomento di tale natura accolto in volume edito a Trento con finalità rievocative, anche se obbligato (nella sostanza, nella forma espositiva, nel testo, e nelle note) al piano della storia poteva trasportare autore e lettore dalla conoscenza di ciò che fu, alla conoscenza di ciò che è; ossia dalle vicende di quell'u/fimo anno a quelle degli anni che seguirono ed ai nostri giorni. Ma 1*A. non ha ceduto.
Quindi manca assolutamente nelle pagine ogni accenno a tale riguardo: è mancato assolutamente il proposito di parlare dell'oggi e del domani; e sono i lettori che arrivano a quel domani, perché sanno che la strada continua e che proprio ora, in un certo senso, è ricominciata.
Definitiva soluzione? Ed anche noi ora vogliamo concludere pensando, si, ai protocolli ed ai sigilli ancora freschi, ma più assai alle conoscenze in profondità ed in estensione che Umberto Corsini sinteticamente ma efficacemente ha posto sotto gli occhi di chi ama la verità.
Della quale più che dei sigilli, è da tener conto, perché è da questo terreno che nasce il retto pensare e fiorisce la speranza: la speranza te vorremmo dire la certezza) che una sola bandiera al di qua delle Alpi veda lungo il cammino tutti gli uomini scevri da spirito fazioso, e ricchi di buona volontà.
Bandiera s'intende tricolore, almeno fino a quando (e passeranno i secoli) non aia scomparsa anche l'Europa delle bandiere, e sventoli una sola bandiera.
Ed ora parliamo della pace.
Il saggio finale che chiude il volume ha in rapporto ai precedenti la funzione di capitolo conclusivo, giacché vengono precisamente esaminate le vicende e gli atti coi quali venne chiuso Vultinio anno, e cioè i trattati di pace.
Federico Carato su questo terreno della ricerca, della narrazione e della inevitabile valutazione, ha camminato col passo di chi già è minuziosamente Informato del cammino* ne conosce tatto le asperità ed il divagante incurvarsi fuori delle naturali direttive, che ha misurato le varie tappe segnate da soste, e ne ha annotato le singolari caratteristiche. E pertanto procedo con sicurezza di orientamento, ed in ogni occasione è pronto a considerare, a dedurre, ed a commentare, sopratratto là dove le circostanze medesime fanno pensare più ad errori ed a mal celati interessi che a politica saggezza e ad umana giustizia.
Le prime pagine del saggio sono dedicate ed era necessario a La preparatone della Conferenza della Pacai Inglesi, Francesi, in prima fila, appaiono col loro volto che sotto pelle è quello di sempre; gli Stati Uniti si presentano con la