Rassegna storica del Risorgimento

GARIBALDI GIUSEPPE BIBLIOGRAFIA; GARIBALDINI BIOGRAFIE
anno <1971>   pagina <701>
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Notiziario
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soprattutto eoa tanto e tanto verde attorno* e infine un ultimo signorile ricevimento hanno provocato un ritardo notevole. Tuttavia la seduta dì chiusura c'è stata. Jacques Droz ha riassunto le relazioni dei tre precedenti giorni e ha salutato gli amici ita­liani. Si è alzato allora Ghisal berti per ringraziare e salutare i Francesi specie i Bau-moni, i Droz e i Deihan, poi Emilia Morelli ha rivolto un saluto particolare alla animatrice della manifestazione, Arlette Bau moni, e ci cappato anche nn cordiale applauso per una sua preziosa collaboratrice, la signorina Nanni,
Tutto ciò è avvenuto mentre i congressisti viaggiavano rapidi per la stazione di Chantilly : in pullman.
E poi andate a raccontare che il Convegno non ha avuto spunti originali! Del Convegno hanno dato notizia UOise li bèrte, del 10, e Le Monde, del 15 ottobre.

SOCIETÀ' DANTESCA CASENTINESE PRO CULTURA. - VZ agosto 1971 alle ore 18, nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Bibbiena, il prof. Alberto M. Ghisa!berti ha parlato sul tema: Luisa Blondel, la seconda moglie di M. d'Azeglio .
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SOCIETÀ' DEGLI STORICI ITALIANI. - L'Assemblea straordinaria della So­cietà, riunita in Bologna il giorno 26 settembre 1971 in sessione straordinaria ha votato il seguente ordine del giorno:
Considerato che la situazione dei beni culturali presenta in Italia le gravi carenze più volte denunciate dall'opinione pubblica, dagli studiosi, da commissioni parlamentari e governative; Constatato che tali deficienze determinano insoddisfacenti condizioni di fruibilità sia al livello di ricerca scientifica aia a quello di una più larga diffusione e promozione della cultura: Ritenuto che è gravemente pregiudizievole la dispersione delle competenze e dei mezzi fra direzioni generali dipendenti anche da ministeri diversi (direzione generale delle antichità e belle arti e direzione generale delle accademie e biblioteche dal ministero della pubblica istruzione, direzione generale degli rebivi di Stato dal ministero dell'interno, beni audiovisivi dalla presidenza del Consiglio dei ministri)
fa voli a che:
1) i problemi della tutela e della valorizzazione dei beni colturali acquistino nel parla­mento e nel governo il peso e l'attenzione necessari, non più soltanto come riconosci­mento verbale ma come concreto impegno polìtico volto a superare le attuali deficienze qualitative e di organizzazione e il distacco esistente fra patrimonio culturale e citta­dini; 2) la gestione di tatti i beni culturali venga unificata in un unico organismo dotato lì personale adeguato per qualità e quantità; 3) sia assicurata un'organica programmazione degli interventi pubblici in materia; 4) sia garantita un'attiva colla­borazione fra Stato, Regioni -- alle quali vanno trasferite le competenze loro attribuite dalla Costituzione -- enti locali, istituzioni di cultura; 5) si proceda ad una democra­tizzazione degli istituti di base e dell'intero organismo con partecipazione a vari livelli di qualificate rappresentanze degli utenti; 6) si riconosca hi natura peculiare di un personale che unisce in sé i compiti di ricercatore, di organizzatore di cultura e di pubblico tutore dei beni culturali, con conseguente riforma dello stato giuridico; 71 nelle more della preparazione - - attualmente in corso - - della riforma generale del settore dei beni culturali venga evitata in conformità all'ordino del giorno appro­vato dal Senato, e accollo dal Governo, il 18 giugno 1971 l'emanazione di ogni provvedimento che comporti riduzione e dequalificaziono dei ruoli organici delle antichità e belle arti, degli archivi di Stato, dello biblioteche >.