Rassegna storica del Risorgimento

iCORTESE NINO
anno <1972>   pagina <001BIS1>
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pensiero politico degli ambienti aristocratici e delia grande borghesia, se non si voleva correre il rischio di oc rétréctr et fausser l'in le rp relation , proprio Lui, Nino, aveva subito accolto la proposta e suggerito come tema centrale del futuro congresso Liberalismo e democrazia nel Risorgimento.
Ed ora?... Ed ora si vide una volta di più come la Sua fedele amicizia non gli consentisse di abbandonare sul lastrico della loro disperazione quei due derelitti che avevano avuto fiducia in Lui, e la Sua straordinaria padro­nanza dell'argomento Gli permettesse di non rinviare neppure di un giorno l'impegno che aveva preso, assolvendolo mirabilmente senza nemmeno l'ausi­lio di un qualsiasi foglio d'appunti. E quella relazione ( della quale diamo un semplice riassunto , né di più poterono affermare gli estensori degli Atti...) non solo costituisce il momento fondamentale del congresso di Man­tova, ma una -nuova alta conferma delle grandi doti di studioso e di maestro del nostro Nino. Quella quindicina di pagine in cui Egli appare, come ebbe a dire il presidente della seduta, in veste di Ecce Homo, mentre, sia pure in giostra cortese, qualche critico pareva disposto a far di Lui un San Seba­stiano, offre ancora materia di riflessione.
Non era sempre facile avere i testi delle Sue comunicazioni e dei Suoi interventi ai Congressi ai quali aveva preso parte, forse anche perché con­tava sull'ammonimento evangelico: Chi è senza peccato scagli la prima pietra ... . Negli Atti di quello napoletano del 1929, per esempio, del quale fu attivo e validissimo membro del Comitato esecutivo, una semplice nota prò memoria ci informa della importante comunicazione sugli autografi del Col­letta, i quali ci permetterebbero di integrare l'edizione sino ad ora diffusa della Storia del Reame di Napoli... e di determinare con precisione le fonti classiche cui il Colletta ricorse . Per fortuna che sullo storico napoletano, uno degli argomenti a Lui particolarmente cari e congeniali, a parte l'esem­plare Saggio di bibliografia collettiana dello studioso ventunenne, con le Ag­giunte del 1921, e il rapido cenno sulla giovinezza, nella Rassegna storica del Risorgimento del 1920, negli anni 1923-1924 della stesa rivista era apparso il notevole profilo Pietro Colletta e la sua . Storia , cui seguirà, modello di pubblicazione documentaria, nelle ce Fonti del nostro Istituto, il volume su La condanna e l'esilio di Pietro Colletta (1938). Questa la preparazione re­mola dell'edizione critica della classica opera collettiana, annotata con splen­dida ricchezza, ma rimasta anch'essa priva di quell'attesissimo saggio sul­l'opera e sull'autore che avrebbe dovuto costituirne VIntroduzione.
Nel riguardarla non posso scorrere senza commozione l'affettuosa dedica del terzo volume: 19 aprile 1959, a ricordo di una bella giornata passata insieme . Come si faceva a non volergli bene e a non perdonargli le pro­messe di articoli e di relazioni non mantenute, le prefazioni mancanti? Quando si scusava con un viso in cui l'espressione di rimorso e di umiltà mal nascondeva a un balen di riso che Sapeva molto di garbata presa in