Rassegna storica del Risorgimento

DALMAZIA STORIA SOCIALE SEC. XVIII
anno <1972>   pagina <3>
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FONTI E MEMORIE
PROBLEMA SOCIALE E RAPPORTO CITTÀ-CAMPAGNA IN DALMAZIA ALLA FINE DEL SEC. XVIII *}
Una delle caratteristiche fondamentali generali dell'Europa centro-orientale fra Cinquecento e Settecento e anche sino ai giorni nostri è indubbiamente una divisione di ceti sociali che si unisce a certa divisione fra stirpi, popolazioni di origine e lingua e, spesso, religione differenti.
Non si può parlare certo, nell'epoca in esame, di una distinzione nazionale nel senso che il termine ha assunto a partire dal sec. XIX. Ma già esistono le premesse di tutto questo: nelle vaste formazioni dinastiche tipiche dell'Europa orientale, come la Respublica nobiliaris polacca, l'Im­pero zarista o l'Austria absburgica un ceto nobiliare, che finisce per avere come nucleo politico di raccolta la città, si sovrappone a popolazioni con­tadine di altra stirpe. Tipico è il caso della Polonia anteriore alle sparti­zioni, la cui nobiltà polacca o polonizzata che si riunisce nelle dietine o diete locali e invia i propri rappresentanti alla Dieta o GeneraUs Conventus è, essa sola, la nazione, è proprietaria del suolo e nel corso dei secoli finirà per assimilare le classi alte cioè nobiliari delle popolazioni lituane, bianco rutene o ucraine espandendosi molto verso oriente anche come dominio terriero. Non diverso è il rapporto che si svolge nell'ambito dei territori della Corona di Santo Stefano, con una nobiltà magiara o magiarizzata proprietaria del suolo e che ha come centro la città la quale si sovrappone a popolazioni contadine (cioè a dei servi della gleba) slovacche, serbe, croate o romene.
La Dalmazia veneta e poi napoleonica e quindi austriaca la cui com­posizione etnica fa di essa una feconda zona di incontro fra popolazioni italiane e popolazioni slavo-meridionali presenta anch'essa analoghi rap­porti sociali. Qui anzi il problema città-campagna è ancora più marcato. Il patriziato dalmata, in larga misura di stirpe, di lìngua e di cultura italiana, si concentra nelle città della costa e delle isole. Qui per le mag­giori capacità, per la consuetudine di studi giuridici seguiti nelle univer­sità italiane, e in particolare a Padova, esso sin dalle origini della vita municipale ha esercitato in modo esclusivo la più importante funzione della vita municipale, quella di governo . Questo monopolio delle fun-
*) Relazione preecninia al Colloquio inUrrnuzionulc di Studi balcanici tenutosi dal 27 al 30 maggio 1971 presso la Fondazione Cini, a Venezia, su Stradare odale et développement cultural des ville* sud-eoi curopécnnc et adriatiques au XVII-XVIJI sieclea>.