Rassegna storica del Risorgimento
DALMAZIA STORIA SOCIALE SEC. XVIII
anno
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1972
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pagina
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6
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' Angelo Taviborrn
e borghese, e quella plebea, è segnata con una rigidità e una nettezza ancora maggiore che nella terraferma veneta. L'esistenza di una proprietà esclusivamente terriera divide la popolazione in padroni e coloni... i cui rapporti giuridici erano regolati su una base giuridica ambigua e tempestosa ... Ma anche nelle città i poteri dei nobili sono molto estesi, non già nelle loro funzioni politiche e amministrative dato l'imperioso controllo esercitato dal Rettore veneziano ma nell'assoluto dominio sui plebei che (rimangono del tutto indifesi contro ogni sopruso .l>
Questa peculiarità della situazione della Dalmazia alla fine del Settecento ha una risonanza preoccupata in sede locale, veneziana ed anche europea: resoconti di viaggiatori che, nel clima dell'epoca dei lumi, scoprono anche la Dalmazia, prima; e considerazioni politico-economiche di esponenti della classe politica veneziana e dalmata, poi, -tutto contribuisce a mettere a fuoco il problema della incredibile arretratezza economica e sociale della Dalmazia. Indubbiamente si comincia a guardare a questa terra con occhi nuovi e più moderni: natura, clima, caratteri degli abitanti, condizioni economiche e politiche, aspetti artistici e culturali ed altro ancora, sono questi gli elementi che vengono presi in considerazione in primo luogo dai viaggiatori, questi tipici personaggi del Settecento il cui impegno di aggiornamento culturale ed anche politico crea in tutta Europa una vigorosa e feconda circolazione di idee e di esperienze.2)
Anzitutto, quale notazione concorde che salta agli occhi di tutti i viaggiatori, vi è la differenza fra la Dalmazia costiera, delle città e delle isole, e la parte più interna, montagnosa, ce La montagne appelée Morlaque qui règne le long de la Dalmatie , scrivono due inglesi, Jacob Spon e George Wheeler, est habitée de Morlaques sujets de la République, gens déterminés et infatigables qui ne demandoient pas mieux pendant la guerre, que de venir aux mains avec les Turcs ... Ils parlent l'esclavon et suivent la plupart la religion des Grecs .3)
Ma di gran lunga più penetranti e moderne, ricche di sensibilità anche politica quale poteva essere quella di un giornalista del Settecento e destinate a segnare una tradizione, sono le osservazioni dell'abate veneto Alberto Fortis (Padova 1741 - Bologna 1803). Egli con il suo Viaggio in Dalmazia, pubblicato a Venezia nel 1774 e che ebbe subito, fra il 1775 e il 1778, ben quattro traduzioni in francese, tedesco e inglese, si può dire che metta al corrente l'Europa dei lumi circa le condizioni politiche e
>) M. BEJIENCO, op. cil pp. 499-500.
2) Per tatto quanto riguarda 0 panorama generale italiano ed europeo vedi il fondamentale stadio di F. VENTURI, Settecento riformatore. Da Muratori a Beccaria, Torino, 1970.
3) J. SPON e G. WHEELER, Voyage d'Italie, de Dalmatie et de Levarti, La Hate,
1724, voi. I, p. 54.