Rassegna storica del Risorgimento
DALMAZIA STORIA SOCIALE SEC. XVIII
anno
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1972
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pagina
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In Dalmazia alla fine del sec. XVffl 11
Gioia nota che in forza delle antiche istituzioni in molti luoghi il proprietario vive assai lontano dai suoi fondi e dai suoi coloni, in molti luoghi le sue proprietà sono sminuzzate e sparse in molte distanze, in molti altri i campi sono quasi abbandonati . E come verrebbe spontaneo il suggerimento di trasferire i fondi all'elemento slavo delle campagne lo scrittore lombardo ammonisce: Il Morlacco è prodigo e pupillo [ha bisogno cioè di essere guidato]. Non conviene lasciargli ad un tratto la facoltà di rovinarsi . In altri termini una riforma agraria che trasferisse di colpo ad esso una gran parte delle proprietà non viene considerata opportuna, preferendosi invece "un processo graduale. *)
In questo contesto generale e quasi a conclusione e suggello di tutta una serie di analisi sociali ed economiche animate da certo ottimismo tutto illuministico e sull'efficacia dell'intervento dello Stato con le ce buone leggi di gran lunga più significative sono le Riflessioni economiche-politiche sopra la Dalmazia (Zara 1806) dell'economista dalmata Giovanni Luca Garagnin. Cominciate nel 1786 e portate a compimento nel 1796, queste riflessioni sono animate da quella fiducia nella perfettibilità umana, dell'efficacia delle buone leggi, dalla ce fede dei philosophes nei poteri della raison volta a illuminare quanti si impegnano in sede civile e politica, tìpiche del migliore Illuminismo.
Anche il Garagnin che rimane nei limiti di un conservatore illuminato parte dalle constatazioni di fatto circa la divisione della popolazione dalmata iniziate dal Fortis, là dove scrive: a La popolazione si distingue in due parti, montana e marittima, l'una cioè di soli Morlacchi, l'altra di un miscuglio composto di antichi abitanti, di Greci de' bassi tempi, d'Italiani e Sciti ... Nel montano si parla quasi generalmente la lingua slava; ma nel litorale e nell'isole è comune l'italiano e dirsi può la lingua nazionale, come quella che dal pergamo bene spesso si sta udendo, e che nel foro esclusivamente ad ogni altra, alla latina con diritto di figliuolanza legittima successe. Gli abitanti delle città e quelli dell'isole serbano fogge di vestire che pio. a quelle degli Italiani che a quello de* Morlacchi rassomigliano, e singolarmente la gente di marina e le famiglie benagiate ritengono in tutto gli usi e le maniere degl'Italiani (p. 29).
Se questa è la situazione che sottintende i consueti contrasti fra città e campagna, fra elemento cittadino patrìzio o borghese (di stirpe italiana proprietario prevalente del snolo campagnolo) ed elemento contadino croato, il oc filosofo illuminista denso di ottimismo nel suo impegno civile, pensa subito a provvedimenti e a leggi che possano elevare le classi meno abbiènti,
*) F. LUZZATTO, Mali e rimedi deW agricoltura dalmata negli scritti inediti di Melchiorre Gioia, in Archivio Storico par la Dalmazia, ITJMV, voi. VI, pp. 428, 503, 506.