Rassegna storica del Risorgimento

PIACENZA STORIA 1800
anno <1972>   pagina <27>
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Moto a Piacenza nel 1800
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E frattanto d'ordine espresso della prefata R. Giunta dovrà qualunque partico­lare, ed Università, che tiene in città qualsiasi specie e quantità di frumento, di melica, di fave, di biada, e di rìso tanto nazionale die estero, e ne sia egli pro­prietario, o semplice custode e Depositario o detentore avere notificato all'Uffi­cio d'Annona con tutta fedeltà entro la giornata di domani 18 corrente luglio in iscritto la quantità e qualità de' generi saddetti che tiene destinati a vendita e commercio, e quegli ancora destinati a proprio uso sotto pena in caso di ora-missione, o d'infedeltà della notificazione della perdita del genere da destinarsi in sussidio del pubblico Mercato, e vendita in favore della popolazione al prezzo, e nel luogo, e modi, che saranno determinati dalla medesima R. Giunta; con avvertenza, che per scoprire li Mancanti, e gl'Infedeli nella notificazione si procederà sulle denunzie, e notìzie anche riservate con premio dei denunciati in ragione di soldi venti almeno per ogni stara, o peso, in caso di verificazione alle visite domiciliari, e ad altri mezzi più opportuni e più efficaci per ricono­scere la verità di fatto.
VI. Tanto li venditori, come li compratori de Ceneri tutti, e principal­mente li Pristinari, e venditori di paste, e degli altri commestibili doveranno provvisoriamente, e sino a che si possa sulla base della quantità de' prodotti, e de* Prezzi nei Paesi, e Provincie circonvicine dare disposizioni, e provvidenze stabili, osservare li regolamenti, e Prezzi, che verranno di mano in mano stabi­liti dalla legittima Podestà, e così quanto alla città dalla R. Giunta d'Annona rispetto ai Grani, Pane e paste e dalla Deputazione Civica, e Vicario Urbano per li rispettivi generi d'inspezione, rispetto alle terre, Castelli e Ville, dai rispettivi Giusdicenti ed Uffiziali Deputati.
Avverta il pubblico di non rendersi refratario delle leggi Divine, ed Umane, e di non procurarsi la totale mina con le conseguenze fatali delle sommosse Popolari, che producono il bando, e l'allontanamento delle provigioni, e delle Derrate, e specialmente di quelle che procedono da estere Provincie e delle Na­zioni ancora, che non sono suscettibili di forzosa introduzione e regolamento; che degenerano in rapine, saccheggi, e successivi eccidi, e che vanno a finire colla mina totale di una Popolazione: Perciò si confida tutt'ora che la Piacentina Popolazione sia per rimettersi immediatamente nella sempre praticata osser­vanza, e sommissione alle leggi per essere regolata dalla dolcezza, e giustizia delle leggi medesime del suo Sovrano Legislatore, e dei Buoi magistrati, piut­tosto che chiamare sopra di se la forza armata e che si rende indispensabile per li Contravventori, onde evitare la serie delle contemplate miserie.
La scarsezza de* raccolti, e la necessità di alimentare delle grandi armate sono pure cause notorie, che convincono ogni buon suddito, e Cattolico delle Calamità che si permettono dalla Divina Giustizia a correzione degli Uomini, che seppero sempre con Cristiana rassegnazione sopportarle per il sicuro bene che ne attendono in ricompensa, piuttosto che chiamarsi la continuazione delle calamità stesse e di una ulteriore serie sterminatrice surrogando un amasso di contravvenzione e di delitti alla doverosa sommessione.
Piacenza li 17. Luglio 1800.
CAPO, e R. GIUNTA D'ANNONA
Giacomo Bassetti vice-Cancelliere. Dalla Reale Stamperia del Bellici Salvoni.