Rassegna storica del Risorgimento

PIACENZA STORIA 1800
anno <1972>   pagina <28>
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Emilia N umili Racco,
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Bibliotèca comunale di Piacenza: Gridari
FERDINANDO per la Grazia di Dio Duca di Parma, Piacenza, di Guastalla ec. ec.
L'incessante nostra cara e la paterna nostra sollecitudine, onde non man­casse a cotesto amatissimo popolo la necessaria sussistenza, e di vantaggio pò-tesse procacciarsela a prezzi assai discreti in proporzione della scarsezza della derrata, malgrado d'essere stata scarsa oltre modo nello scorso anno la raccolta de' Grani, malgrado l'essersene reso in seguito indispensabile uno straordinario consumo, e malgrado d'essersi attraversate grandi difficoltà a procurarne da estere Provincie, ci persuadevano, che tutti codesti Nostri Sudditi si sarebbero fatta premura di corrispondere con riconoscente sommessione alle disposizioni eie fossero state date da Noi dai Nostri Ministri.
Quanto era ferma una siffatta persuasione, altrettanto grande è stata la no­stra sorpresa, e la Nostra indignazione in udire, che alcuni malintenzionati siano riusciti nell'intento di fare illusione ad una parte di codesti Nostri sudditi e sotto il pretesto dello straordinario prezzo dei Generi di trascinarla alla insubor­dinazione, ed ai sediziosi tumulti in offesa della nostra Maestà.
Ci ha però recato non poca compiacenza, che la parte maggiore, e più savia di essi costante nei sentimenti di fedeltà verso la Nostra Persona, e ben persuasa essere indispensabile, che il Prezzo dei generi aumentasi in proporzione della penuria a prevenire un totale diffetto, lungi dal prendere partito nella coloro sollevazione l'hanno avuta in abbonimento, ed in orrore.
È poi stato della maggiore Nostra Soddisfazione, che il prode Generale Gue-nand, secondando i leali sentimenti di amicizia della Repubblica Francese verso di Noi, e adoperando in conformità delle intenzioni del Primo Console della stessa Repubblica, e del Generale in Capo dell'Armata Francese in Italia, sia vigorosamente concorso, siccome a dissipare colle sue truppe i Perturbatori del­l'Ordine Pubblico, così a rendere vani gl'insensati loro progetti, ed interpre­tando la Sovrana Nostra Mente nell'immediata necessità di metter un forte freno ai sediziosi, ed impedire ogni ulteriore sommossa abbia rese manifeste con un pubblico Affisso le accennate intenzioni della Iodata Repubblica in Nostro favore.
Quantunque ci lusinghiamo, che coloro, i quali furono sventuratamente ingannati e sedotti abbiano sin d'ora riconosciuto il loro errore, e sieno ben lontani dell'abbandonarsi in avvenire a dei movimenti contrari alla esatta osser­vanza da essi dovuta alle Nostre Ordinazioni sempre dirette a mantenere il buon Ordine, ed a procurare il benessere de* Nostri Amatissimi Sudditi, tuttavia ad assicurare la pubblica e la privata tranquillità, vogliamo, e comandiamo che delle penali disposizioni date dal menzionato Generale Guenand nei sette distinti Ar­ticoli del ricordato affisso si debba tener conto come se fossero emanate di pre­cedente Nostra Commissione, sicché in conseguenza i delinquenti debbano es­sere giudicati a termini delle medesime.
A tale effetto Noi abbiamo formata, costituita, e formiamo una Giunta straordinaria di Polizia composta di due Ministri Togati, e di due Offiziali Miti-