Rassegna storica del Risorgimento

TRIBUNALE DELLA MONARCHIA DI SICILIA
anno <1972>   pagina <33>
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SUGLI ULTIMI ANNI DEL TRIBUNALE DELLA MONARCHIA SICULA
Alcune scoperte d'archivio mi hanno indotta ad occuparmi di questo privi­legio del re siciliano, ') privilegio assai ampio e di lunga durata.
Nell'Archivio di Stato di Napoli2) e nell'Archivio Segreto Vaticano3) sono emerse notizie di due missioni a Roma dell'allora vescovo di Àversa, Anto­nio De Luca, missioni che avevano lo scopo di ottenere un ampliamento dei po­teri del judex ecclesiasticus. Fra le carte lasciate dallo stesso Antonio De Luca, divenuto più tardi cardinale, si trova una Posizione stampata > della Congrega­zione degli affari ecclesiastici straordinari degli anni 1863-1867, nella quale si trova tutto il complesso problema dell'abolizione della Monarchia Sicula.4)
Questo materiale viene a completare i risultati delle ricerche fatte finora5) sull'origine storica dei due Brevi Jamdiii e Peculiaribus e della Bolla Suprema universi Dominici, di cui parlerò più dettagliatamente in seguito.
Da quando nel 1816 la Sicilia fu unita alla terraferma nel Regno delle due Sicilie, i movimenti separatisti non cessarono di inquietare i Borboni. Questo fattore politico ebbe la sua importanza riguardo al persistere della Monarchia nel secolo XIX. A ciò si aggiunge la tradizione secolare di questo diritto, che per i suoi sostenitori (ed erano molto numerosi) rappresentava la Gemma Perla della Sicilia.fi)
Tentativi di sopprimere definitivamente il Tribunale non furono fatti solo dalla Curia romana, che a causa di tale istituzione si vedeva praticamente tolta del tutto la giurisdizione sulla chiesa siciliana. All'inizio del secolo XIX esso era considerato da alcuni ambienti napoletani come un anacronismo. La volontà di rinunciare dev'essere messa in rapporto con una voluta limitazione di pri­vilegi ecclesiastici e con un conseguente rafforzamento del potere dello Stato.
1) Il privilegio si basa sulla Bolla di Urbano II dal 1098. F. J. SENTIS, Die Mo­narchia Siculo, Freiburg i. B., 1869, pp. 23-25 la datava coll'anno 1098. Come anche W. M. PLOCHL, Geschichte des KirchenreclUs;, voi II, "Wièn, Miinchen, p. 113 e E. G. SAVACNONE, Contributo alia storia dell'Apostolica Legazia in Sicilia, in Annali del Seminario giurìdico delFuniverskà di Palermo, 1922. GAETANO CATALANO, Le ultime vicende della Legazia Apostolica in Sicilia. Dalla controversia Lìparitana alla legge delle guarentìgie (1711-1871), Catania, 1950, p. 3, coll'anno 1097.
L'autenticità della Bolla non fn mai riconosciuta da parte della Chiesa, la Bolla veniva sempre chiamata prelesa Bolla .
2; Archivio di Stato di Napoli, Archivio Borbone, 805, Corrispondenza coi Pon­tefici.
2) Archivio Segreto Vaticano, Spogli De Luca IH.
4) Spogli De Loca I. Ponenza speciale della S. C. degli affari ecclesiastici straor­dinarie intorno alla Monarchia Sicula, 1863, 1867.
5) jvn riferisco soprattutto a SENTIS e CATALANO, che si occupano tutti e due anche dell'Ottocento.
6) Indirizzo di mons. arcivescovo di Palermo, 6 ottobre 1864. Ponenza, 1867, Som­mario n, 24.