Rassegna storica del Risorgimento
TRIBUNALE DELLA MONARCHIA DI SICILIA
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1972
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Edith Saurer
tutto l'episcopato siciliano per la soppressione del Tribunale della Monarchia. Questo passo veniva motivato con la speranza di ottenere l'appoggio totale dell'episcopato. *) A questo scopo fu mandata in Sicilia una persona di fiducia con il compito di indurre i vescovi a formulare tali richieste scritte o di indicare i diversi punti che tali richieste dovevano contenere.
Le risposte dell'episcopato siciliano non disillusero. Per un tratto speciale di Provvidenza la cosa riuscì ad avere il desiderato successo : cosi si dice nella Posizione stampata. Nelle lettere dei vescovi, giunte a Roma sino all'inizio del 1865, vengono stigmatizzati gli abusi del tribunale e si assicura a papa Pio l'appoggio totale dell'episcopato.2)
La condotta, estremamente prudente e cauta della S. Sede dimostra quanto sia cosa delicata l'abolizione di privilegi secolari. Senza l'appoggio dell'episcopato l'autorità papale sarebbe forse stata esposta a gravi pericoli. Il motivo della condotta unanime dei vescovi siciliani dovrebb'essere visto in relazione alla mutata situazione politica dell'Italia. La perdita di parte dello Stato pontificio come anche l'atteggiamento ostile del governo italiano verso la Chiesa che cominciò a farsi sentire in Sicilia soprattutto dopo il 1866, avevano rafforzato la posizione del papa in Sicilia, Vittorio Emanuele II, il nuovo titolare della Legazia, date le circostanze, non poteva essere visto come persona degna. A ciò si aggiunsero anche clamorosi abusi del diritto di Legazia. Garibaldi, entrato in Palermo, aveva preteso per sé i titoli onorifici che appartenevano al Legatus a Intere e il prodittatore Mordini aveva annullato YExequutur di Ferdinando II per il Breve Peculiaribus.*) Per tutti questi motivi c'era da aspettare una reazione positiva dei vescovi all'annuncio della soppressione del Tribunale.
Con la legge del 7 grugno 1866 in Sicilia furono eseguite vasti incameramenti di beni ecclesiastici. La situazione in Sicilia divenne più tesa e parve venuto il momento opportuno per la pubblicazione della Bolla e del Breve. Anche gli attesi sommovimenti politici non si fecero attendere a lungo. L'atteggiamento del governo italiano in Sicilia, com'è noto, era estremamente imperito e in breve tempo esso divenne tanto malvisto quanto i Borboni. Le espropriazioni dei beni ecclesiastici andarono solo ad impinguare i grandi latifondisti; la soppressione dei conventi ebbe come effetto che solo in Palermo i disoccupati aumentarono di 15.000; l'attività caritativa dei conventi venne a cessare, ma non fu sostituita con altra attività simile. Assieme alle tante altre cause, anche la soppressione delle festività in onore di S. Rosalia e l'introduzione della carta moneta, nel 1866 provocarono a Palermo quella svolta, che per una settimana gettò la città sull'anarchia.4)
H papa Pio IX convocò di nuovo una congregazione di cardinali che decidesse la pubblicazione della Bolla e del Breve. H 10 ottobre 1867 Bolla e Breve vennero pubblicati senza cambiamento alcuno.
Roma si attendeva che il governo non ponesse resistenza alla soppressione del Tribunale: Su di che non sarà inutile osservare, che l'attuale governo, risoluto come sembra, di proclamare fra poco l'assurdo principio della separa-
1) Idem, 4.
9 Idem, 34-39.
3) CATALANO, p. 127 e SENTIS, P. 234.
) MA eie SMITH, p. 458 sg. Sulla Legazia Apostolica, j>. 456 partly ingulated the locai Clergy front the current vogue of cathotic illiberalism, so that even the Sicilian Jesuiiò wera lesa rigid man those at Rome.