Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <44>
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IL MAZZINIANO PIETRO MARRELLI E LA SPEDIZIONE GARIBALDINA NELL'AGRO ROMANO '>
Pietro Marre-Ili nacque in una piccola frazione del Comune di Lucoli il 24 giugno 1799 da Pasquale e da Cristina Sponta. Qui trascorse la fanciullezza tra gli agi di una famiglia che apparteneva al ceto dei proprietari e dei locati . *)
Ancor fanciullo fu condotto in Aquila per potervi compiere il corso degli studi, che interruppe poi al grado universitario per partecipare attivamente alle vicende dei moti carbonari del 1820. Quando Ferdinando I, il 7 luglio, concesse la costituzione, in quel diffuso clima di entusiasmo e di libertà, si arruolò nella milizia civile col grado di furiere per difendere le concessioni ottenute. La triste fine della rivoluzione napoletana lo indusse, però a riprendere lo studio della giurisprudenza, conseguendo nel 1823 la laurea in Diritto. Nel frattempo aveva sposato Geltrude Luzi, da cui ebbe due figlie: Adelaide ed Emilia.
Esercitò con zelo e con rinomanza la professione di avvocato, dapprima se­guendo l'esperta guida del celebre giurista Pietro Pierpaoli, poi, alla morte di questo, aprendo nel 1829 da solo uno studio legale.z>
Nel 1830 entrò a far parte di un comitato carbonaro, che aveva lo scopo di preparare un'insurrezione nel territorio aquilano in stretta connessione con la agitazione della Romagna. H Nostro, in questa circostanza, si rivelò costruttivo organizzatore, tanto da richiamare su di sé l'attenzione del principe Zurlo, In­tendente della Provincia, il quale fece operare nella sua casa un'accurata per­quisizione, senza peraltro sortire risultati compromettenti. Fu sottoposto ugual­mente ad un lungo ed estenuante interrogatorio che si concluse con un nulla di fatto, ma che gli procurò alcuni mesi di domicilio forzoso in territorio In­coiano.
Subito dopo lo ritroviamo di nuovo in Aquila, pronto a ritessere le trame della cospirazione e sensibile alle idee mazziniane che già si propagavano nel­l'aquilano. In casa accoglieva gente di ogni condizione sociale e teneva segrete adunanze per trasfondere negli altri la speranza in una futura rigenerazione
*) I documenti citati sono depositati presso la Biblioteca Provinciale S. Tom-masi e l'Archivio di Stato de L'Aquila. Nelle note si fa uso delle seguenti sigle: B. P. per Biblioteca Provinciale de L'Aquila; A. S. per Archivio di Stato de L'Aquila.
Alcuni documenta dei fondi Marrelli sono etati pubblicati da Enea Bruno: ciò risulterà volta per volta nelle note. GH altri sono inediti.
!) Antichi fittavoli che avevano ottenuto a censo perpetuo alcune terre nel tavo­liere delle Puglie.
ft) WSKK BRUNO, Pietro Marrelli e la partecipazione della provincia aquilana al tentativo garibaldino del 1867, L'Aquila, Officino Grafiche Vecchioni, 1914, p. 10.
3) MATILDE ODDO BONAFEDE, Storia popolare della città dell'Aquila degli Abruzzi dalla ma fondazione al Ì888 Lanciano, Cav. R. Carabba Editore, 1889, cap. XXIX, p. 274.