Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
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1972
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Pietro Marrelli
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rato da questi inesplicabili patimenti che solo per l'esperienza possono concepirsi . l> Ai mali fisici e alla prostrazione morale si aggiungevano i dissapori sortì tra i compagni d'esilio. Gravi dispiaceri, si legge nel Diario* accrescono il mio malessere. Disturbi gravissimi tra noi. Si rinnovano le scene vergognose dei bagni . Poi l'intervento del figlio di Settembrini e l'arrivo a Cork, dove il Marrelli e l'Antoglietta si chinarono per baciare il libero suolo irlandese. La riacquistata libertà e l'aria aperta rinverdivano di giorno in giorno le forze così lungamente e duramente provate, tanto che riaffiorò nel suo animo la speranza di poter rivedere ancora la terra italiana.
Il 21 marzo era a Londra. Nella capitale inglese si riaccesero i dissensi tra gli esuli per la divergenza di vedute circa gl'indirizzi politici da seguire. Luigi Settembrini, Giuseppe Pica, Silvio Spaventa, Vincenzo Cuzzocrea, Achille Argentino e Giuseppe Pace erano fautori di nna politica filopiemontese che per il momento, poteva apparire rinunciataria. E, quando si stavano preparando imponenti manifestazioni in onore degli esuli e a condanna del dispotismo borbonico, i sei patrioti, a nome di tutti gli esiliati napoletani, pubblicarono nna dichiarazione2) sul Times del 22 marzo, in cui si pregavano gli amici inglesi di sospendere ogni atto di simpatia in loro favore. In esso, tra l'altro, si diceva: Dopo una lunga assenza dal mondo noi sentiamo di non poter rispondere come pur si do. vrebbe a tali dimostrazioni di simpatia. Noi sentiamo che per il momento è nella solitudine soltanto che noi possiamo far giustìzia ai vivi sentimenti di grafita* dine che la generosità del popolo inglese à destato nel nostro cuore .
In risposta a questo scritto, dieci esuli,3) tra i quali il Marrelli, sul Times del 25 marzo precisarono di non essere stati consultati nella stesura della dichiarazione e di non aver dato incarico a nessuno di esprimere desiderio collettivo. Erano, pertanto, dell'avviso che, se le manifestazioni fossero state nobili e generose simpatie ai loro patimenti individuali, si sarebbero uniti al voto espresso dai loro compagni, essendo la prigionia frutto del loro dovere. Ma se le dimostrazioni, si legge nella stessa nota, mirassero, come abbiamo fede, a scopo più alto, quello di protestare contro la tirannide che contamina il nostro paese e di manifestare la simpatia con la quale l'Inghilterra saluterebbe il suo cessare per mezzo dei nostri sforzi nazionali, noi ne andremmo lieti come di fatto importantissimo destinato a fortificare coloro che nel nostro suolo combattono e sperano per la libertà, l'unità e l'indipendenza d'Italia .4'
La Duchessa di Cambridge organizzò ugualmente una festa da ballo in loro onore.s) Durante il soggiorno a Londra, proprio per la polemica fra esuli moderati e esuli democratici, il Marrelli ebbe modo di conoscere e di incontrare
>) B. P-, Scaff. L 24, nn. 13-31, Diario del Marrelli: copia; l'originale è presso la famiglia Pretoro, Roma, vie del Vigno!a, 64/24; BRUNO, op. eit., pp. 112422.
2) B. P-. Scaff. L 24, n. 26, copia dell'articolo scritta dal Marrelli e pubblicata Btt La Bussola del 20 febbraio 1865, Aquila, anno II, n. 472.
3) Filippo Agresti, Domenico AntogBctin, Angelo Pellegrini, Salvatore Fauci toni, Emilio Maffei, Emilio PetraccelD, Aniello Ventre, Rocco Gerace, Rocco Morgante e Pietro Marrelli,
4) B. P-, Scaff. 1. 24, n. 17: copia dell'articolo scritta dal Marrelli e pubblicata da La Bussola del 20 febbraio 1865, tilt. Tutti questi documenti col commento di Mazzini in Scritti editi e inediti, voi. LXH, pp. 265*269.
9) B. Pn Scaff. L 34, n. 15; P. Marrelli alle figlie, Londra, 28 aprile 1859; Diario del Marrelli, eit; BRUITO, op. c, pp. 135-136.