Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <50>
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Sestitio Antonie Falasco,
frequentemente il Mazzini, al quale rimase legato da fraterna amicizia per mito il resto della sua esistenza.
Dopo l'armistizio di Vili afranca il Nostro poteva far ritorno in Italia. Il 27 agosto 1859 era a Livorno, dove fu arrestato per ordine del Ricasoli e condot­to alle Murate. ') Due giorni dopo, però, fu liberato, a condizione che lasciasse subito il territorio toscano.
Sì stabili provvisoriamente a Genova, da cui potè assistere alla preparazione e all'effettuazione dell'impresa garibaldina. Nel luglio del 1860, si portò a Na* poli, inviatovi in missione dal Mazzini, con lo scopo di far propaganda repub­blicana.
* * *
H 9 settembre in Aquila si proclamava decaduto il regno borbonico. Il comandante della guarnigione, generale De Benedictis, fu guadagnato alle idee liberali. Non mancarono, però, incidenti per la violenta reazione opposta da elementi filoborbonici. Si costituì un governo provvisorio sotto la dittatura di Garibaldi, i cui componenti furono i noti patrioti Cannella, Pellegrini e Papa. Il Marrelli fu chiamato in Aquila da Napoli per comporre un Comitato di pub­blica sicurezza.
L'Aquila era caduta nell'anarchia, e gli odi di parte esplosero con estrema violenza. Solo con l'arresto degli elementi favorevoli al vecchio regime ritornò la calma. Il Municipio potè così eleggere con tutta tranquillità i deputati da inviare a Rieti per offrire al generale Fanti le chiavi della città e sollecitarne l'invio delle truppe regie. Salvatore Tommasi fu nominato capo di una deputazione che doveva depositare nelle mani di Vittorio Emanuele II una petizione degli Abruzzi con cui si chiedeva l'annessione. Quando il 3 ottobre avvenne in An­cona l'incontro tra il portavoce aquilano e il Re, quest'ultimo esclamò : Bravo Tommasi, Ella ha reso un gran servigio al paese. Mi servirò di queste adesioni per giustificare innanzi alla diplomazia il passaggio del Tronto .2)
Il 20 novembre 1860, deluso per gli sviluppi della situazione politica in Napoli, il Marrelli fece ritorno in Aquila. Lo accompagnavano Mazzini, trave­stito da Maggiore della Guardia Nazionale, e Antonio Mosto, i quali furono per qualche giorno ospiti del nostro patriota.3)
') All'arresto del Marrelli accenna anche Angelo Brofferio : < Carcerazione di Pietro Marrelli, napoletano, già prigioniero 10 anni nelle carceri borboniche: veterano della libertà, per virtù e per canizie venerando . ANCELO BROFFERIO, Una visita al' l'Italia centrale, s. t., Italia, 1860, p. 73. Questo opuscolo, rarissimo, si conserva tra i documenti del Marrelli in B. P., Scafi L 32, n. 4; Estratto da I miei tempi - Memorie, serie seconda, Milano, Editore M. Guigoni, 1863-1864.
2) NICOLA NISCO, Storia del Reame di Napoli dal 1824 al 1860, Napoli, A. Morano Editore, 1891, voL II, p. 161.
3) Della venuta in Aquila del Mazzini fa testimonianza una lettera del Mosto che, in tale circostanza, lo accompagnò, conservata nella Biblioteca Tommasiana del­l'Aquila in Scafi. 2, n. 442 e pubblicala su II Popolo Vestina, Aquila, 4 aprile 1886, anno VI, n. 11. Accenna a questa circostanza anche una lettera inedita conservata tra le altre corte del Marrelli In B. Pn Scafi. L 31, n. 39; Enrico Muzi a P. Marrelli, Popoli, 7 dicembre 1860. A ricordo di questo avvenimento, per decreto municipale, nel 1886 via Caporciano, dov'era situata la casa del Marrelli, fu denominata via Mazzini, e sui moro esterno della dimora ohe accolse l'illustre ospite fu posta questa iscrizione: