Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <51>
immagine non disponibile

Pietro Marrelli
51
H 27 gennaio 1861 dovevano aver luogo le elezioni generali per la scelta dei Deputati da inviare al Parlamento. L'Aquila conobbe giorni di febbrili prepa rativi nel toso clima della prima campagna elettorale. I monarchici e i repnh-blicani, com'è naturale, si trovarono in aperto conflitto ideologico e politico, assumendo nette posizioni d'intransigenza. I primi erano sostenuti da un comi* tato di moderati, presieduto dal Cannella; i secondi dal Marrelli e da un comi­tato di estremisti diretto dal Cappa.
A dare man forte ai monarchici il Co verno inviava in Aquila il Dragone iti. Giovanni Nicotera si affrettava a mettere in guardia il Marrelli, affinché eserci­tasse tutta l'attività per combatterlo , essendo quell'occasione per i repubbli­cani un fatto vitale, da cui dipendeva la salvezza o la rovina dell'Italia . '*
Nel collegio di Napoli un comitato liberale, diretto dal De Boni e dal Saffi, stava compilando la lista dei candidati, nella quale era stato incluso anche il nome del nostro patriota. Ma, quando elementi moderati entrarono nello slesso comitato e riuscirono a regolarne l'attività o ad imporre i loro punti di vista, il Marrelli fu messo fuori come elemento troppo spinto . L'unico a difen­derne la candidatura fu Saverio Positano, troppo isolato per potervi avere partita vinta. Perciò, dopo inutili tentativi per farlo rientrare nella lista, riferiva al Nostro che nella sua azione non era stato sostenuto dagli amici: si doveva assistere impotenti al fatto di vedere le liste del Popolo d'Italia comporsi dei più moderati . Era una sventura, per il Positano, che in quella città non vi fosse uno solo che potesse avere la suscettibilità di dirigere l'esteso ele­mento democratico che disperatamente otteneva consensi sempre più larghi fra il popolo.2)
Passate le vertigini delle elezioni, in Aquila ritornò la calma, ma non per questo si ritenne esaurito il lavoro dei democratici. Il compito era ora quello di riunire le loro forze disperse, per operare una riorganizzazione in vista di nuove battaglie politiche. Per questo scopo ebbe luogo a Genova, il 9 marzo 1862, l'Assemblea dei Comitati di Provvedimento per attenuare i contrasti tra garibaldini e mazziniani. H Nostro per impegni professionali e per la malferma salute non potè parteciparvi, e delegò il Mosto a rappresentarlo.3)
Il Marrelli, nel lavorio sotterraneo che si stava svolgendo in preparazione di un'impresa su Roma, chiedeva al Mosto quali fossero le intenzioni di Ga­ribaldi e lo invitava a far pressione affinché volesse riprendere su di sé i voti dei democratici. In risposta il Mosto faceva sapere al nostro patriota che il Generale aveva lasciato il continente per un'isola, non per fermarsi a Caprera come speravano i moderati e come i liberali temevano , ma per ritem­prare le forze e per meditare sul da farsi. Dunque un'azione su Roma doveva considerarsi certa, oltre che imminente. Per questo egli riteneva che il compito dei democratici fosse quello di far trovare a Garibaldi non solo dei cittadini
IN QUESTA CASA DIMORA DI PIETRO MARRELLI - FU OSPITE - IL GRANDE APOSTOLO DÌ LIBERTÀ GIUSEPPE MAZZINI - NEL 20 NOVEMBRE 1860.
i) B. P Scaff. L 30, n. 1; Giovanni Nicotera a P. Marcella, Napoli, 29 dicembre 1860; BRUNO, op. cfc, p. 1412.
2) B. P., Scaff. L 27, . 24 Saverio Positano a P. Marrelli, Napoli, 25 del 1861; BRUNO, op. cit* p. 144.
3) B. F Scaff. L 21, n. 3; Antonio Mosto a P. Marrelli, Genova, 5 febbraio 1862; e B. P* Scaff. L 21, n. 7; A. Mosto a P. Marrelli, Genova, 8 marzo 1862; E. BRUNO, op. cffc, pp. 145-147.