Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno
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1972
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pagina
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57
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Pietro Marrelli
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stavano a sconfinare.l) Il Comitato fiorentino si affrettò a condannare questa improvvisa quanto inopportuna alzata di scudi. Si ribadiva la necessità di completare l'organizzazione, di attendere circostanze più propizie, di non agire isolatamente, e soprattutto di vedere, positivamente vedere scoppiare il movimento in Roma.2)
Il 2? maggio Filippo Costa, a nome del Centro dell'Emigrazione, 3> dava incarico al Marrelli di costituire in Aquila un Comitato di Beneficenza, il quale avrebbe dovuto raccogliere i fondi per un'eventuale impresa romana con la vendita dei vaglia, i cui moduli gli furono inviati per un valore complessivo di mille lire. Vi era acclusa una lettera di Garibaldi, il quale gli raccomandava di adoperarsi per lo smercio dei Vaglia emessi dal Centro di Emigrazione . 4>
H nostro patriota rispose che si sarebbe interessato per la raccolta dei fondi, ma decimava l'incarico di costituire un Centro di Emigrazione, perché nella sua città già esisteva un centro del vero partito democratico, che in ogni circostanza aveva corrisposto ai bisogni ed interessi della patria. Riteneva dunque che questo era motivo più che sufficiente per richiamare su di sé la piena fiducia del comitato fiorentino, al quale faceva sapere di essere disposto a prestare la sua incondizionata collaborazione, essendo viva nel suo animo la speranza che gli sforzi dei patrioti italiani sarebbero giunti a toccar la meta delle giuste e sante aspirazioni nazionali .5)
Dava subito inizio al lavoro affidatogli, rivolgendosi ai collaboratori delle varie parti d'Abruzzo, cui manifestò l'intento del Centro fiorentino. Ma questo suo nuovo incarico suscitò non lievi perplessità tra gli amici repubblicani, facendo avanzare il sospetto che si slesse formando un connubio di forze eterogenee non più rigorosamente legate ai principi mazziniani, per porgere la mano a Garibaldi, secondo loro portatore e sostenitore della bandiera dei Savoia. Ma la figura stessa del Marrelli e la sua consumata esperienza politica riuscirono a fugare ogni incertezza e a far prestare alla sua opera l'appoggio di tatto l'Abruzzo democratico.
L'incaricato di Atri, il prete repubblicano Ariodante Mambelli, rispondeva all'invito del Nostro tra la meraviglia e lo stupore: A me pare o che vi debba essere un equivoco, od un intreccio fatale di cose, che certo non riuscirebbe a bene. Per l'atriese era controproducente quell'ibrido connubio che metteva in forse i puri principi mazziniani. Si poteva ottenere di più con le sole forze repubblicane, che dovevano operare su una linea di assoluta intransigenza, senza piegare minimamente il vessillo del partito. Accennava alla progettata alleanza, Voluta dal Mazzini, tra i repubblicani d'America e quelli d'Europa, che, fon
ti CAVALLOTTI op. cit.; GUÉKZONI, op. cit.
2) B. P Scafi. !, 28, voi. fett 16; V. Estivai a P. Marrelli, senza data.
*) B. P., Scafi. L 28, voi. I. *j. 17; Filippo Costa a P. MarrelB Firenze, 27 maggio 1867.
*) B. I, Saff. L 28, voi. I, ii. 1; G. Garibaldi a P. Man-elfi, Firenze, 18 maggio 1867: è una copia scritta dal Marrelli; BRUNO, op. cit* p. 169.
5) B. P Scali. L 28, voi. I, n. 21; P. Marrelli a F. Costa, 1 giugno 1867; BRUNO, op. cf>U p. 169. Contemporaneamente al Costa il Marrelli rispose a Garibaldi: Mio caro Generale, unitamente alla vostra graditissima del 18, cadente mese, mi furono trasmessi dal Centro di Emigrazione, divergi vaglia dei quali, in conformità dei desideri! vostri* procurerò lo smercio. Con l'ansia di stringervi presto la mano in Roma mi confermo. Vostro P. Marrelli : è una minuta del Marrelli collocata in B. I, Scafi. L 28, voi. I, n. 20 del 30 maggio 1867, BRUNO, op. cit* p. 169.