Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
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1972
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Pietro MarreUi
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esaminare la realtà politica dell'Italia, si diceva convinto che la Sicilia era compiutamente ordinata e avrebbe seguito immediatamente e universalmente una iniziativa data nell'Italia continentale. Se quell'iniziativa poi avesse potuto aver luogo nel Napoletano, non avrebbe esitato a darne il segnale . La base meridionale sarebbe stata sufficiente a ispirare fiducia nei resto . 0 II MarreUi rispondeva dando assicurazione di propagare le idee dell'* Alleanza , che del resto erano già cementate nell'animo della gioventù e di tutti coloro che incominciavano a detestare, per tante pruove d'infamia, qualunque monarchia . Era anche lui del parere che per un movimento generale il momento era opportunissimo , nonostante che le membra fossero sparse e mancasse una coordinata organizzazione tra provincia e provincia . Si era diffusa la voce infatti, che in tutte le province meridionali gli stessi borbonici ed i più rozzi ignoranti contadini anelavano di sentire la voce di Garibaldi .")
Garibaldi frattanto, rimaneva fermo nella decisione di tentare, quanto prima, un'azione su Roma. E, per rendersi conto di persona della situazione, ideò di effettuare un'ispezione nei maggiori centri delle regioni limitrofe allo Stato pontificio. Il 19 giugno L'Aquila era in fermento. Si attendeva la visita del Generale. Un lungo corteo di popolo andò incontro all'illustre ospite sulla strada che conduce a Porta Roma. L'attesa, però, fu vana, perché proprio all'ultimo momento Garibaldi rinunciò al giro d'ispezione per non destare sospetti alla vigilante polizia. Lo stesso giorno, in sua vece, allo scopo di tener desta e ordinala la gioventù abruzzese , giunse in Aquila Federico Salomone. Questi, però, dovette constatare che la situazione era ben diversa da come se la prospettavano a Firenze. Era venuto con l'intento di ordinare tutto * con la celerità del fulmine , ma di fronte all'evidenza dei fatti si convinse che era necessario rinviare ogni tentativo a vantaggio di una più efficiente e curata preparazione.3)
L'incontro tuttavia servì a rimuovere la riluttanza del sodalizio democratico aquilano e a convincerlo che gli avvenimenti bellici, pur nell'impreparazione, erano ormai inevitabili. Si poteva ancora procrastinare, ma sì vedeva chiaramente come gli eventi slessero precipitando. Di fronte alla loro ineluttabilità lo stesso MarreUi suggeriva a Garibaldi un piano d'azione: Potrebbero le operazioni (approvandole voi) incominciare nel Cicolano, paese di frontiera che per la sua postura topografica e vicinanza a Roma si presta oltremodo . Si prevedeva che in pochi giorni sarebbe stato armato un << nucleo di 100 giovani almeno, diretti dal signor Francesco Mozzetti, amico di Federico e conoscitore dei luoghi di frontiera. Questo primo corpo di spedizione si sarebbe accampato tra i boschi del Cicolano. Sarebbe stato seguito entro due o tre settimane da un contingente di circa seicento volontari; numero, questo che, se non si fossero incontrati gravi ostacoli, sarebbe in breve tempo aumentato a dismisura . L'unico grosso problema da risolvere senza indugio, però, era costituito dal reperimento delle camicie rosse, cui non si poteva assolutamente rinunciare, perché
i) B. P., Scafi". L 28, voi. I, n. 40; Giuseppe Mazzini a P. MarreUi, 18 giugno 1867: copia scrinila dal Marmili; BRUNO, op. cit., pp, 172-173.
2) B. P Scafi*. L 28, voi. I, n. 69; N. N. IP. MarreUi] a G. Mattini, Aquila, 16 luglio 1867: è una minuta del Martelli; Ultimo, op, ciu, pp. 177-178.
3) B. P., Scafi*. L 28; voi. IH, n. 146; Réhufono di Federico Salomone, capo dalla prima Colonna nel tentativo garibaldino del *67. Baiate manoscritto tra gli nitri documenti del MarreUi; BROMO, op. eli* p. 63.