Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <60>
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60 Sestilài Antonio Falaaoa
erano il segnale di riconoscimento per non confondersi con le orde brigane losche, che afflìggevano il territorio pontificio. ')
Federico Salomone dopo aver rinunciato ad un'azione esplorativa ai confini dello Stato romano, fece ritorno a Firenze, latore di una lettera di Pellegrini, Marrelli e Leosini per Garibaldi. In essa si faceva cenno alla penuria dei mezzi, all'ambiguità del Comitato romano e all'opposizione del Governo. Non per­tanto, Generale, concludeva la lettera, la gioventù abruzzese dipenderà sempre da nn vostro appello; alla vostra presenza, alla vista della bandiera del popolo, sarebbero gremiti i nostri monti e le nostre valli. Se nel momento ci ha un'apparente freddezza, giudicatela pure come effetto di fondati timori, di giù* ste riflessioni basate all'esperienza: ma il fuoco è coverto dalla cenere, spento non già.2)
La risposta di Garibaldi taceva sul come superare le difficoltà, e diceva: Italia non è possibile senza Roma : io so che lo capite pienamente e contiamo tutti sulla robusta e valorosa gioventù degli Abruzzi per abbattere l'ultimo capo dell'idra. Prepararsi dunque con ogni mezzo per il supremo banchetto, e piena fiducia nel Colonnello Salomone, di cui il vostro paese può andar superbo . 3>
Per dare all'invito del Generale un effetto più realistico e immediato, se­guiva il piano militare di Salomone, che era basato sui seguenti quattro punti: 1) formare delle squadriglie di 50 individui ciascuna; 2) assegnare ad ognuna di esse un capo; 3) cercare con tutti i mezzi di raccogliere denari per quanto potesse occorrere; 4) formare una lista nominativa dei volontari, con paternità, data e luogo di nascita, con << ampi schiarimenti su ciascun individuo . *)
Di fronte ad un invito così deciso, al triumvirato aquilano non restò che mettersi all'opera per portare a termine con le sole proprie forze la preparazione. Si riaffermava, però, la decisione di intraprendere l'imminente campagna sotto l'egida della bandiera repubblicana, l'unica emancipatrice del popolo e ca­pace di accendere l'elettrica scintilla nel petto della gioventù;5' questa po­sizione veniva resa nota anche a Salomone, ribadendo la necessità di innalzare la sola bandiera del popolo , che non sarebbe mai stata disertata dal Comi­tato e dall'intera gioventù abruzzese.6)
I giovani risposero numerosi e compatti all'appello degli organizzatori aqui­lani, ma ben presto ci si rese conto che le difficoltà erano enormi. Mancavano persino le cose di stretta necessità.: molte erano, infatti, le braccia che volon­tariamente si offrivano per l'impresa, ma scarsissimi i mezzi per armarle. Fu
1) B. P., Scaff. L 28, voi. I, n. 44; P. Marrelli G. Garibaldi, 21 giugno 1867: è una minuta del Marrelli ; BRUNO, op. cit., pj>. 174-175.
2) B. P., Scafi". L 28, voL I, n. 52; Angelo Pellegrini, P. Marroni e Camillo Leo­sini a G. Garibaldi, Aquila, 24 giugno 1867: è una minuta del Marrelli; BRUNO, op. cit., p. 175.
ì) B. P;a Scaff. L 28, voi. I, n. 54; G. Garibaldi a P. Marrelli, A. Pellegrini, C. Leosini, Monsunimano, 28 giugno 1867: b una copia scritta dal Marrelli; BRUNO, op. edL, p. 176.
*) B. P Scaff. L 28, voi, I, n, 55; F. Salomone a P. Marrelli, Firenze, 29 giugno 1867.
5J B. P Scaff. L 28, voJ. I a. 61; P. Marrelli, C. Leosini, A. Pellegrini a G. Gari­baldi, Aquila, 7 luglio 1867; BRUNO, op. et*., p. 176.
6) B. P Scaff. L 28, voi. L n. 62; P. Marrelli, A. Pellegrini, C. Leosini a F. Salo-mone, Aquila, 7 luglio 1867; BRUNO, op. cttn pp. 176-177.