Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <62>
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Sestitio Antonio Falusm
da voler ritardare sino die l'azione per riformare le sue idèe. Anzi qual­cuno, come si è accennalo, sosteneva che per quell'anno non vi potesse essere altro fatto su Roma , perché si era parlato troppo di questa sventurata città , ma nulla di positivo si era concluso per la difettosa organizzazione delle ope­razioni, che finirono con; lo sbandamento di Poggio Catino e pregiudicarono immensamente alla salute di Roma. Secondo queste voci non rimaneva altro da fare, ma in un tempo successivo, che una spedizione alla Marsala : sbarcare per un punto della costa romana un migliaio, essere in poche ore alle porte di Roma, e contemporaneamente quei di dentro fare . Il che, per il momento, a giudìzio dei più riflessivi, appariva irrealizzabile, perché lo stesso Garibaldi era avversato da tutti, anche dagli stessi suoi amici, e il Governo per di più aveva rinforzato i passi della frontiera del Papa e la flotta italiana incrociava tra Civitavecchia e Genova. '
Il Marrelli per uscire dall'aggrovigliata situazione, volle conoscere il parere del Mazzini, al quale scrìveva: Mi trovo nella posizione di dover tenere pronta la gioventù, la quale (sii pur certo) correrebbe irresistibilmente ad un appello di Garibaldi. Ho detto a costui la gioventù vuole, come noi vogliamo, la ban­diera repubblicana, che se questa non si alzerà una volta finalmente non ci muo­veremo affatto; ma chi potrebbe frenare l'impeto della gioventù che non ragiona a sangue freddo come noi e che comunque ammonita e dall'esperienza del pas­sato edotta non guarderebbe le conseguenze dell'antica forinola di Garibaldi?
Voglio sperare che nel movimento che si va preparando, Garibaldi sia di concerto con te; ma se la sventura facesse avverare il contrario, dammi una norma sollecita . Lo informava che nelle province limitrofe si andavano for­mando diversi drappelli di volontari , ma non era ben chiaro se alcune bande apparse nelle più alte montagne dell'Abruzzo fossero di volontari insor­genti, ovvero orde brigantesche .2)
U Mazzini gli fece sapere che disapprovava un movimento non adeguata­mente e seriamente preparato, ma che ad un eventuale tentativo garibaldino si sarebbe dovuto dare l'appoggio necessario, e, a conclusione dell'impresa, man­dar il grido di repubblica . 3)
Il Generale contrariamente al parere dei suoi amici, scriveva intanto Solo-mone al Marrelli il 22 luglio, è deciso di agire e i nostri giovani rimarranno nel beato ozio abruzzese? Ciò ti dico con tutta l'anima ed aggiungo di non acco­modarmi olle teorie da voi manifestate. Quando si vuol fare decisamente, le vel­leità devono scomparire . ""
Il Marrelli, per dare una risposta ampia e aperta alle continue richieste di chiarimenti, per aggiornare sulla situazione i suoi collaboratori e soprattutto per conoscere francamente i loro pareri, decise di fissare un convegno. Esso, però, per l'infierire del colera non ebbe mai luogo, e, in Bua vece, il 1 ago­sto diresse ai collaboratori una circolare, con le seguenti domande, cui esigeva
') B. P., Scafi. L 28, voi. I, n. 76; Andrea Giunnelli a P. Marrelli, Firenze, 26 luglio 1867.
2) B. P., Scaff, L 28, voi. I, n. 69; N. N. TP. Marrelli] a G. Mazzini, Aquila, 16 loglio 1867; BRUNO, op. cfc, pp. 177-178.
3) Questo documento non ò tra i fondi del Marrelli, ma la risposta del Mazzini si può agevolmente dedurre da altre lettere dello stesso Mazzini e del Marrelli.
*) B. P., Scaff. L 28, voi. I, n. 73; F. Salomone a P. Marrelli, Firenze, 22 luglio 1867; 13nUNO, op. cfo, p. 178.