Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
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1972
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Pietro Marmili
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condizioni sarebbe stato meglio ritirarsi che esporsi ai rimproveri di chi si fidava ciecamente dell'esperienza politica degli organizzatori. ')
Al Comitato aquilano frattanto fu concesso un contributo di duemila lire. con le quali si doveva far fronte agl'impegni organizzativi e alle richieste che venivano fatte da più parti. Per completare con i nuovi mezzi la preparazione e per cogliere il momento più favorevole, la data d'inizio delle operazioni militai fu differita al giorno 30 dello stesso mese di settembre. Ma si temeva che il movimento scoppiasse da un momento all'altro, perché si faceva miracolo a trattenere Garibaldi, sempre promettendogli che, da venti giorni a venti giorni, sarebbe venuto il momento di agire .2) Il rinvio naturalmente riaccese i dubbi, a stento sopiti dall'entusiasmo e dalla rassegnazione ad un'impresa ritenuta inevitabile. H De Sipio riconfermava la sua posizione pessimistica in merito all'esito dell'impresa garibaldina. Era convinto che fosse nell'interesse della monarchia dà non andare a Roma, ove avrebbe trovato la sua tomba . Garibaldi doveva morire ad. Aspromonte scriveva al Marrelli ed a quest'ora sarebbe sugli altari. Ne fanno un fantoccio da trastullo e lui non se ne accorge . Riferendosi agli avversari politici che ostacolavano l'impresa, si lamentava che a Glieli c'era della canaglia , e perciò nulla poteva garantire, anche perché i volontari si dicevano dipendenti dal Comitato di Rieti e gli stessi amici lo appoggiavano tiepidamente.3) Di nulla intendeva rispondere anche Orazio Mattei. uno dei più attivi organizzatori marsicani, per l'assoluta mancanza di mezzi e delle camicie rosse, con le quali dovevano essere accontentati almeno i capi.4'
In compenso però questi pochi giorni d'intermezzo servirono a maturare ulteriormente la preparazione e a far registrare un avvenimento molto rilevante: Mazzini si era definitivamente piegato all'idea di dare il suo appoggio all'impresa garibaldina senza pregiudiziali di sorta. Non posso dissentire scriveva quindi all'Estivai in una lettera poi trascritta al Marrelli perché non mi dà il cuore di oppormi a Garibaldi e a un moto che mira a scemare autorità al papato. Aspetto, dunque, a vedere s'ei fa, s'ei riesce o no. S'ei fa e riesce e la monarchia subentra, ciascuno farà ciò Dio gli ispirerà. S'ei fa e non riesce sottentrerò io per quanto posso repubblicanamente senz'altro . Quindi era necessario per tatti i repubblicani sostenere per quanto possibile il tentativo, seguendone attentamente gli sviluppi e l'esito finale.5'
Garibaldi al contrario era molto adirato col Mazzini e lo accusava di aver avversato il lavoro di suo figlio Ricciotti, inviato in Inghilterra a raccogliere offerte per la spedizione romana. Ma era convinzione generale che Garibaldi fotte nell'errore, perché il patriota genovese non era uomo da fare cose così picciole . 6> II 21 settembre l'Estivai informava Marrelli che il generale aveva precipitato le cose e solo un miracolo poteva far riuscire l'impresa. Parlava
1) B. P Scafi". L 28, voi. I, n. 103; Ludovico Petrilli a P. Marrelli, Rieti, 9 settembre 1867; BRUNO, op. citn pp. 179-38(1-181.
2) B. P Scafi*. L 28, voi. I, n. IH; V. Estivai a P. Marrelli, Ancona. 12 settembre 1867: è una copia tettola dal Marrelli.
3) B. P Scafi. L 28, voi. I, n. 149; G. De Spio a P. Marrelli, Filetto, 22 settembre 1867.
*) B. P0 Scafi*. L 28, voi. 1, n. 144; Orazio Mattei a F. Salomone, senza data. 3) B. P., Scafi*. L 28, voi. I, n. 146; V. Estivai a P. Marrelli, Firenze, 21 settembre 1867; BRUNO, op. citi PP* 182*183: è uno copia scritta dal Marrelli. <<) Ibidem.