Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
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1972
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SestUio Antonio Falasco
latiti, pattuglie, perlustrazioni : tatto era messo in opera, specialmente nella Marsica, per sorprendere quelle persone che, a detta delle autorità locali, passavano continuamente il confine. Emilio Blenio riferiva al Marrelli che a Celano era stato operato qualche arresto, ma a suo avviso non era il caso di retro-cedere, perché, facendo sue le parole di Garibaldi, era convinto che alle volte le cose reputate impossibili, sono di facile esecuzione . **
H Martinelli, ribadendo ancora una volta l'idea che Roma non sarebbe mai stata conquistata senza abbattere prima la Monarchia, auspicava che, in seguito a quell'infamia, Garibaldi e i suoi amici intimi si fossero messi a capo di un partito sinceramente democratico: il solo possibile a sanare le piaghe e a dare nuova vita alla nostra patria . Ogni altro mezzo sarebbe stato una ridicola utopia . Così come si erano messe le cose, aveva il timore che si finisse con la guerra civile. Terribile avvenire... riservato all'Italia.2) Troiano Delfico si doleva dell'arresto di Garibaldi che aveva scoraggiato non pochi > e informava il Marrelli che le severe misure di repressione e i posti di blocco nei punti di passaggio avevano reso molto difficile lo spostamento dei volontari verso L'Aquila. -"' A Gagliano Angelo Voce, capo dei garibaldini locali, era sorvegliato da mille occhi, specialmente da Carabinieri] e loro cagnotti>, che la notte si accovacciavano intorno alla casa, sotto mentito vestiario.4'
Nonostante tutte le opposizioni, fu apprestata una prima spedizione di 90 uomini, che dovevano penetrare a Roma come venditori di porci. Furono però identificati dalla polizia pontificia per il poco cervello del loro capo : undici gli arrestati; gli altri fecero in tempo a disperdersi nella campagna. Ad onta di tanti ostacoli gli affari nostri corrono a gonfie vele con vento favorevole, per cui speriamo di arrivare in porto prestissimo : così scriveva da Roma al Marrelli Cesare Benvenuti, dandogli anche notizia dell'arresto degli undici uomini.5
Non era altrettanto ottimista il Salomone, che si era portato di già sulle montagne del Gicolano per operarvi una più attenta ricognizione. Aveva potuto constatare di persona che gli eventi correvano tutt'altro che a gonfie vele . Non dare più un soldo, vi è stata una gran mangeria, scriveva al Marrelli il 26 settembre e proseguiva: Vedo che l'affare non si rialzerà più, non mi illudo, l'arresto del Generale ha portato lo scoramento. Io penso restituire le somme cercate ai nostri concittadini per non rimanere esposti entrambi noi a calunnie .6ì
Furono momenti di estrema gravità, di disorientamento generale, che demoralizzarono persino uomini consumati ad ogni sorta di esperienza. Effettiva-
J'J B. P., Scafi*. L 28, voi. I, n. 174; Emilio Blenio ai componenti il Comitato, Celano, 26 settembre 1867; BRUNO, op. cifc, pp. 183-184.
2) B. P., Scafi. L 28, voi. 1, ti. 176; A. Mambelli a P. Marrelli, Atri, 26 settembre 1867.
3) B. P., Scafi. L 28; voi. IV, n. 1: T. Delfico a P. Marrelli, Teramo, 26 settembre
1867.
4) B. P., Scafi. L 28, voi. IT, n. 11; Angelo Voce a P. Marrelli, Gagliano, 2 ottobre 1867; BRUNO, op. c// p. 185.
s) B. Pn Scafi. L 28, voi. I, n. 178; Cesare Benvenuti a P. Marrelli, Roma, 26 settembre 1867.
6) B. P., Scafi. L 28, voi. I, n. 175; F. Salomone a P. Marrelli, Terni, 26 settembre 1867; BRUNO, op. dt.t p. 184.