Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <74>
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Sestilio Antonia F'alasca
colonna allo truppe di Menotti, a scanso di novelle catastrofi e di altre impru­denti pazzie . ')
A Nerola intanto il corpo dei volontari si era notevolmente irrobustito. Il 10 ottobre aveva raggiunto i mille elementi e di ora in ora tendeva a crescere. Lo stesso giorno due compagnie di Zuavi si stavano dirigendo verso Nerola con l'evidente scopo di attaccare i garibaldini, ma ripiegarono senza combattere, impressionati forse dalla posizione e dal numero rilevante dei volontari. Questo fatto e la continua attività in cui Menotti teneva rimerò corpo dei volontari, con estenuanti marce e mobili accampamenti per eludere la vigilanza dei nemici, rinverdirono l'entusiasmo e l'ottimismo. Dall'incontro di Menotti ad oggi scriveva Francesco Mozzetti al nostro patriota un continuo marciare, e contromarciare... I mercenari hanno poca voglia di attaccare . Oggi la nostra posizione è fortificata, diceva lo stesso in una lettera alla moglie. I Zuavi non si vedono più. Roma sarà nostra se l'abnegazione procederà come oggi .2
Soddisfacenti erano anche la disciplina e l'affratellamento dei volontari, cosa piuttosto rara in un corpo militare nato all'insegna dell'improvvisazione e della libera partecipazione. Siamo in un teatro di vera amicizia, fra ufficiali e militi scriveva ancora il Mozzetti al Marrelli quantunque si senta la gerarchia pure si vede un affratellamento tale da sorprendere . Ancor più otti­mista si mostrava lo Scenna: Un'armonia, una quiete ed una disciplinatezza che è cosa tutta nuova.... Immagino che con la volontà di battersi dei volontari, con l'appoggio magnifico delle popolazioni, collo scoraggiamento dei nostri nemici e col governo che ho paura ci vorrà usurpare le nostre fatiche questa campagna finirà col non sparare un colpo . E, in merito alla partecipazione della popolazione e alla calorosa accoglienza riservata ai garibaldini, cosi diceva lo Scenna nella stessa lettera: Non vi saprei descrivere la qualità di bontà di queste popolazioni, non ci fanno difettare di nulla e ci aiutano in tutti i modi. E proseguiva: Ogni giorno arrivano distaccamenti e forti, ma io non guardo il numero, guardo la qualità delle persone. Tutti galantuomini giovani e robusti che vengono pel vero principio, è una bellezza .3)
Rilevante fu in questo periodo l'attività svolta dal Comitato aquilano per reperire materiale bellico e farlo pervenire al campo dei volontari, per racco­gliere altri giovani e disciplinarne l'esodo da L'Aquila, divenuta punto di con­centramento e di smistamento di tutte le operazioni militari. Non pochi, però, furono i giovani che dovettero spegnere nell'ozio domestico il loro ardore bel­lico per mancanza di mezzi Molti furono anche quelli che raggiunsero il campo per la generosità di privati cittadini. Altri invece disertarono l'autorità organiz­zatrice del Comitato, attribuendo ad un suo presunto atteggiamento campani­listico l'inattività e hi trascuratezza in cui si ritenevano relegati. Queste le parole che indirizzava, per esempio, al Marrelli un anonimo accusatore subiiontino: In momenti cosi solenni Sulmona paga il suo tributo al compimento della nostra nazionalità. La mancanza di direzione ci farà figurare con scarso nu mero, colpa di voi Aquilani; però saranno prodi giovani. Abbiate per dichia-
1) B. 1, Scafi. L 28, voi. II, n. 73; O. Mutici a P. Marrelli, 14 ottobre 1867; BRUNO, op. ct* pp. 192-193.
2) B. P., Scafi". L 28, voi II, n. 49; Francesco Mozzetti ad A. Ferri per A. Moz­zetti, Nerola, 10 ottobre 1867.
3) B. P,, Soaff. L 28, voi. II, n. 66; V. Scenna a P. Marrelli, Nomi, 12 ottobre 1867.