Rassegna storica del Risorgimento

BATTAGLIA DI MENTANA 1867; MARRELLI PIETRO
anno <1972>   pagina <82>
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Sestitio Antonio Fallisca
Il capitano Careni, il più avanzato difensore della barricata, cadde sul rampo con molli garibaldini. Salomone, che stava organizzando la ritirata della sua colonna, sopraffatto da imponenti forze nemiche, trovò rifugio in un canneto.. Si sentivano rade fucilate dirette ai miei sbandali e parole di dileggio che ferivano l'addolorato nostro cuore annotava poi nella Relazione. Di lì a poco non più fucilate, non più trombe, non più clamori. Silenzio di tomba! ... Venne la notte e con essa la calma. Evitammo una pattuglia nemica e ci inol­trammo in un bosco dove passammo la notte, amareggiati dal dubbio della sal­vezza di Garibaldi .
Nel corso della notte il Generale ordinò lo scioglimento del corpo dei vo­lontari, e da Monterotondo con i suoi si diresse a Posso Corese, dove prese il treno per Firenze dicendo ai giovani: Ragazzi, a casa: deponete le armi nelle mani dell'esercito italiano . ')
Alle prime luci dell'alba del giorno seguente i pochi rimasti a difesa di Mentana furono costretti ad arrendersi. Il maggiore Vecchi allora trattò la resa a condizioni onorevoli. Furono accompagnali tutti al confine e di 13 lasciati liberi dall'esercito francese con somma meraviglia degli zuavi . *)
Con quest'ultimo fatto le vicende militari dell'anno '67 possono considerarsi definitivamente concluse. C'è da esaminare invece ancora l'inevitabile strascico polemico, che segnò drammaticamente la fase successiva. Ieri fu giorno tre­mendo scriveva Salomone al Marrelli Garetti morto ed altri amici. La mia colonna ha avuto il maggiore danno, molti morti, feriti e il resto prigioniero .3) Ed ancora il Mozzetti : Dimmi, tornerò in Aquila? Ma per dio quale terra ci dovrà ricoprire? Sorte eterna nostra . E l'Angeloni: Ed abbiamo bevuto tutto il calice amaro dell'ignominia e della vergogna. Barbari stranieri guidati dalla superstizione e dal dispotismo hanno, dieci contro uno, sgozzato i fratelli nostri innanzi ai fratelli, cui si eran pria legate le mani! Ma Garibaldi è salvo! Abbiamo almeno risparmiato una suprema catastrofe e l'onore del paese si è salvato con lui, dai gloriosi suoi compagni d'armi, fra i quali Federico Salo­mone, un altro prode serbato alle riscosse venture! .Aì
Il Mignogno attribuiva la colpa del fallito tentativo esclusivamente al Go­verno italiano : Il governo ormai s'incammina per un colpo di Stato, ed a creder mio non può reggersi altrimenti, attesa l'alleanza offensiva e difensiva fatta coll'imperatore Napoleone, mentrecché contro costui è tutta l'Italia. Ve­dremo quali saranno le conseguenze di questo infame ed immoralissimo con­nubio. Sì, la discesa dei Francesi in Italia è stata opera del governo. Sì, essi l'han chiamato per sostenersi sul seggio .5)
Queste sono le parole con le quali il Porta commentava al Marrelli l'infe­lice tentativo garibaldino: Qua! triste fine ebbe mai la nostra impresa! Esul­tino pure i soldati della grande nazione. L'ecatombe di Mentana ha recato i
t) Ibidem,
2) Cfr. UAmiternino del 25 novembre 1867, anno li. n. 82: Precisazione del Maggiore Vecchi.
*) B. P., Scafi*. L 28, voi. IH, n. 99; F. Salomone a P. Marrelli, Montopoli, 4 novembre 1867.
) B. P Staff. L 28, voi. IH, . 103; G. B. Angcloni a P. Marrelli, Roccaraso, 9 novembre 1867.
*> B, P., Scaff. L 28, voi. Ili, n. 102; Nicola Mignogno o P. Marrelli, Giugliano, 9 novembre 1867.