Rassegna storica del Risorgimento
VOLPE GIOACCHINO
anno
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1972
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pagina
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88
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88 Ruggero Moscati
tare strettamente le vicende del comune fiorentino alla luce dei princìpi della lotta di classe* Volpe, pur essendo inserito vivacemente nei problemi politico sociali dell'età sua e pur intendendo essenzialmente, sotto lo stimolo delle lei* ture del Labriola e dello stesso Croce, la storiografìa come intelligenza degli eventi e dei problemi contemporanei rifuggiva, nonché da ogni generalizza-zione sociologica, da ogni facile schema e da ogni costruzione prefabbricata. Certo, egli aveva vissuto intensamente U clima che poi descriverà in alcune pagine assai felici dell'Italia moderna, e lo dirà egli stesso aveva subito oltre e più cbe l'influsso di Labriola e di Croce l'influenza diretta esercitata dagli eventi del tempo, da quei vasti, moti di operai e contadini esplosi tra l'uno e l'altro secolo, più o meno colorati di socialismo e socialisticamente marxistica' mente commentati: quel pullulare di leghe e di associazioni contadine e operaie da ogni parte. Tutto questo suscitava in me e in giovani della mia generazione, anche se non propriamente socialisti, l'idea che la società si venisse trasformando e rinnovando in ogni sua manifestazione come, otto o nove secoli addietro, in Italia. Ecco che quell'Italia presente sollecitava il mio interesse per il passato, per un certo passato, per certe manifestazioni del passato, creava un nesso tra 0 presente e il passato, utile a noi per capire presente e passato .
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li Medio Evo, dunque, come età di fermentazione sociale, generatrice di nuovi equilibri e di nuovi ordini politici. Mente dichiaratamente poco speculativa e filosofica, la dottrina del materialismo storico non poteva condizionare e costringere i suoi studi come una filosofia della storia, ma consenziente in questo con Croce come un utile metodo di ricerca ed un canone di interpretazione. Ed è stato giustamente sottolineato di recente da un giovane studioso marxista della storiografia del primo Novecento, il Cervelli, quanto la revisione crociana del materialismo storico interessasse l'ambiente universitario di Pisa e lo stesso filologo Crivellucci. Occhi bene aperti alla così detta struttura sociale - dirà più tardi Volpe , pur senza fare di essa il deus ex machina di ogni evento storico .
Problema difficile quello dei rapporti tra forze politiche e forze giuridico-economiche e tra esse e la variegata e sempre mutevole stratificazione sociale; ma la capacità di stringere in un solo quadro gli elementi vari del processo storico, di cogliere i nessi degli stessi fatti della cultura con i problemi sociali economici, l'ambizione di seguire dappresso, cogliendo la ricchezza dei motivi, il processo di una società che sorge, cresce, si consolida, per graduale generazione, nell'intreccio della temporanea vittoria di forze contrastanti che si placano per poi predisporsi, sempre in via di rapida scomposizione e ricomposizione, ad una nuova fase di lotta, sono già presenti nell'intelaiatura delle prime ricostruzioni del giovanissimo storico. Storia solo apparentemente particolare, ma già storia generàtet dirà Ottokar, quella delle istituzioni comunali pisane. E qui potrebbe trovar posto un'analisi sullo stile di Volpe e sulla sua forza espressiva che è stata già in parte tentata, ma che sarebbe tema estremamente avvincente e che dovrà muovere oltre che dal Croce e da una lucida pagina di Prezzoli ni del 1930, da un giudizio veramente caratterizzante di Ernesto Sestan che, facendo perno sulla vitalità del maestro, ne coglie attraverso la prosa vigorosamente e stilisticamente espressiva l'essenza slesso della concezione storica: Volpe che filosofo non é né pretende di essere... ha un po' sco-