Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO FIORONI DI LEGNAGO
anno
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1972
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pagina
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93
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MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
IL MUSEO FIORONI DI LEGNAGO
Chi si reca oggi a Legnago ha subito l'impressione di una cittadina che ha tenuto il passo col progresso industriale; l'agiatezza che ne ha ricavato, infatti, si è tradotta in una serie di costruzioni moderne ed eleganti che, come un colpo li spugna sul passato, hanno cambiato la fisionomia di quella che fu una delle fortezze del Quadrilatero.
Ma il visitatore meno frettoloso può pazientemente riscoprire le vestigia di una tradizione storica che l'ingegneria moderna non ha potuto o voluto annullare e che si ritrovano nei vicoleiii e nei borghi, tra le mura ormai distrutte del quadrilatero , che fu preda ambita e contesa dagli Scaligeri e dai Visconti e, più tardi, fortezza imprendibile dei Veneziani, dei Francesi, degli Austriaci.
È nella Legnago segreta ed antica che si ode ancora la voce del passato e se ne rivedono le tracce sull'acciottolato consunto e nel disordine pittoresco fatto di casupole e austeri palazzotti con le loro torri di vedetta.
I più preziosi cimeli della vecchia Legnago, quelli che soli possono rive* larci gli aspetti noti e quelli in parte sconosciuti della sua storia si trovano custoditi ed illustrati nella nobile cornice della Villa Fioroni, che si erge, con le sue linee semplici ed al contempo maestose, Dell'ombreggiato viale della Stazione, proprio dove si trovava la Fortezza, distrutta dopo la rotta dell'Adige del 1882.
In questa palazzina, infatti, è situato il Museo storico ed archeologico, completato da un archivio e da una ricca biblioteca. Il Museo, come la costruzione, prende il nome della sua fondatrice, la signorina Maria Fioroni, illustre cittadina di Legnago, appassionata studiosa di storia e di archeologia, scomparsa nel 1970 all'età di 83 anni. L'idea di dar vita ad un Museo venne alla Fioroni quando, ancora bambina, ritrovò un vasetto in una tomba di epoca romana nelle Valli di Legnago. Col passare degli anni, il desiderio di sottrarre alla rovina e alla dispersione altri reperti archeologici unito alla collaborazione della sorella Gemma e di altri cittadini contribuì a concretizzare la vecchia aspirazione. Alcune famiglie di patrioti legnaghesi le affidarono i ricordi dei loro cari e cosi, nel 1934, ella fondò il Museo del Risorgimento, arricchito successivamente con cimeli, medaglie, proclami, stampe rintracciati dalla stessa signorina nei suoi giri eia a Milano, sia a Bologna. grazie a questi apporti che il Museo costituisce oggi una raccolta veramente preziosa.
Come ha lasciato scrìtto la stessa Fioroni, dopo avere allestito il Museo con l'archivio e la relativa biblioteca, volle assicurarne l'esistenza, la conservazione, la tutela ed il funzionamento istituendo una Fondazione. Tale Fondazione è stata riconosciuta come Ente morale nel 1958; essa possiede il palazzo e le sue adiacenze, titoli azionari ed altri immobili H desiderio che i cimeli fossero inseriti nel loro ambiente naturale suggerì alla Fondatrice l'idea di arredare le sale con mobili autentici tipici della media borghesia risorgimentale. L'ori* ginalità di tale sistemazione ha corrisposto pienamente al suo scopo: entrando, infatti, si ha immediatamente l'impressione di vivere nei ricordi, ed il passato storico riempie di se l'animo e la mente del visitatore, acquistando un signi-