Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO FIORONI DI LEGNAGO
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1972
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Libri e periodici
MARZIANO BRIGNOLI, Cesare Correnti e l'unità d'Italia: Varese, Istituto Editoriale Cisalpino, 1971, in 8, pp, 167. L. 2.500.
Il volume, che fa parte della Collana documenti e saggi, illustra l'attività di Cesare Correnti dall'estate del 1859 al febbraio del 1867, cioè da quando, liberata la Lombardia, egli fu incaricato di reggere il Monte lombardo-veneto fino a quando entrò nel gabinetto Ricasolì quale ministro della Pubblica Istruzione. Tale periodo della uà vita, finora lasciato un pò* in ombra dagli studiosi, è tult'altro che privo di eigni, ficaio per una più profonda conoscenza della sua personalità e del suo apporto all'organizzazione e alle prime vicende del nuovo Stato unitario. La stima e la fiducia, di cui fu circondato, gli incarichi di responsabilità e di rilievo, che gli vennero affidati, ne fanno, anche in quegli anni, un personaggio, se non di primissimo piano, certo dì peso non trascurabile.
Divenuto, come si è accennato, prefetto del Monte lombardo-veneto, assolse il delicatissimo compito di predisporrle e facilitarne la fusione con le finanze piemontesi, coadiuvò i delegati alle trattative di pace con l'Austria nella questione del debito pubblico lombardo, difese le autonomie della propria regione dalle tendenze accentratrici del governo di Torino. Per lui unione non significava affatto distruzione di quanto di positivo presentava la Lombardia. L'ottima organizzazione amministrativa, ad esempio, doveva sopravvivere. In numerose circostanze divenne portavoce del malcontento milanese o scrivendo direttamente a personalità politiche o servendosi de La Perseveranza, alla cui fondazione non fu estraneo, pur non figurando nel comitato promotore. Sostenne vivacemente la necessità di indire nuove elesioni perché nel parlamento fossero rappresentati anche i Lombardi. Solo cosi essi si sarebbero trovati su un piano di parità con i liberatori, solo così avrebbero potuto far valere i propri diritti ed esporre le proprie opinioni. Fino ad ora la sua condotta nel periodo elettorale attrasse poco l'attenzione degli studiosi a causa della scarsa documentazione; ora le carte donate al Museo del Risorgimento di Milano e raccolte nell'archivio Correnti, interessantissime per hi ricostruzione della sua personalità, permettono di dedurre che non si disinteressò della competizione, ma, come osserva con ragione l'autore, pur standosene ufficialmente in disparte, fu attento agli avvenimenti e pronto a dare appoggi e consigli, svolgendo quel ruolo di mediatore che gli era tanto congeniale.
Gli incarichi di consigliere di Stato e, successivamente, di deputato alla Camera allargarono i suoi interessi e i suoi compiti ad un ambito più vasto. Attese infatti, oltre che ai problemi finanziari nel complesso italiano, alla questione meridionale e al coordinamento e allo sviluppo delle reti ferroviarie dei vari Stati preunitari. Per Napoli suffragò l'opportunità di conservare l'autonomia amministrativa, si dimostrò comprensivo verso le difficoltà e le esigenze del vecchio regno borbonico e ammirò il patriottismo con cui i Napoletani avevano sacrificato il ruolo di capitale della loro città. Per le ferrovie fece parte di una commissione incaricata di esaminare le questioni economiche, finanziarie e giuridiche inerenti ad esse, al loro ampliamento, alle concessioni di appalto. Tn seguito partecipò a quella nominata per 1 apertura del valico del Gottardo.
La varietà degli interessi e delle attività di Cesare Correnti riceve un particolare risalto per il fatto che Marziano Brignoli segue un filo cronologico, anziché logico, nell'egporre II frutto del suo studio, condotto con passione di ricercatore. Egli ha trovato nelle carte del Correnti una fonte preziosa e ricca di notizie, fonte che ha esaminato con minuzia alla ricerca dei particolari che possono rivestire qualche importanza per comprovare aspetti già noti o colmare lacune, non infrequenti per quegli anni. Pur non dimenticando, come termine di confronto, le pubblicazioni precedenti, ha il merito di aver basato il lavoro quasi esclusivamente su documenti inediti, offrendone al lettore ampi squarci, e di aver delineato un quadro pia completo dell'attività di Cesare Correnti, Le note sono abbondantissime ed esaurienti, ogni affermazione è convalidata da lutazioni e da richiami, l'indice dei nomi facilita la consultazione. Ne nasce un libro interessante e serio, arricchito da una vastissima conoscenza bibliografica. ELKNA LAUSIMONT PERCAMKW