Rassegna storica del Risorgimento
MUSEO FIORONI DI LEGNAGO
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1972
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Libri e periodici
con obbiettività, sulla rivolta milanese in tutti i suoi aspetti militari e politici, fittila partecipazione delle varie classi sociali, sui contrasti tra repubblica e Carlo Alberto, tra coloro cho si battevano per l'immediata fusione col Piemonte e Ira coloro ebe volevano fosse dichiarata alla conclusione della guerra, e conte la corte di Torino non vedesse con troppo entusiasmo l'annettere una popolazione di sentimenti democratici e repubblicani, e come alla disfatta il popolo tatto che era insorto con tanta deci-sione si fosse trovato senza i capi che l'avevano sostenuto: il governo provvisorio era stato sostituito da due Commissari, l'annata piemontese era partita portando con sé armi e munizioni nonché le offerte e l'argenteria che il popolo milanese aveva offerto per quella guerra. Le peuple scriveva la Belgiojoso * aliait de maison en maison cherchant dea chefs, de palaie en palais cerebant munitions; il se réfusait à coni-prendre l'étenduc de son malheur... .
qui mi sia consentito di rilevare, come trentina, la propaganda che essa' svolse a favore della causa di questa terra a Parigi presso le personalità maggiori parigine in quello etesso anno scrivendone anche nella stessa Revue des deux Mondes, attività illustrata da Emilia Regis in questa Rassegna nel 1920 e da chi scrive nella rivista Trentino, nel 1937.
Il volume di Jacques Godechot, illustre professore all'Università di Tolosa ben noto ai nostri risorgimentisti oltre che pei suoi saggi storici per la sua partecipazione ai congressi dell'istituto, si legge con particolare interesse non solo pel solido contenuto ma per quel dono che hanno i francesi di rendere di piacevole lettura e intel-liggibilità anche gli argomenti più complessi.
BICE RIZZI
GIOVANNI SPADOLINI, Autunno del Risorgimento; Firenze, Le Mounier, 1971, in 8, pp. 531. L. 5.500.
Mentre tardano a venire opere di autori italiani che abbraccino in un discorso unitario la storia d'Italia dal Risorgimento al compimento dell'unificazione (l'esempio della storiografia inglese ha suscitato più. dibattiti che imitatori), e mentre, per contro fittissima s'è andata facendo la saggistica, da più parti viene avvertalo il bisogno di linee interpretative globali , capaci di addensare e ricomporre unitariamente la vastissima produzione monografica, attualizzando e verificando i mòniti canonici e gli spunti critici ai quali ri riconducono gli storici militanti. Il recente Autunno del Risorgimento di Giovanni Spadolini ha anzitutto il grande merito di indicare con chiarezza esemplare il concetto ispiratore dell'Autore, dì definire i criteri guida che con* feriscono un volto inconfondibile a questa come alle altre opere Spadolini une. Con quel suo non consueto gusto di raccontarsi - che molto più suggerisce di quanto dica Spadolini dichiara di voler ritornare a Croce, ferma rimanendo la lesione di Gobetti e di Orioni. Ma, è bene avvertire, non si tratta affatto di una rinuncia ad essere comunque dopo Croce (cosi come lo stesso Croco non mancherebbe oggi di essere); bensì Spadolini riprende e feconda la storiografia liberale-nazionale, rivendicala nella sua dimensione di punto di riferimento per la quotidiana lettura della storia italiana nel suo farri, oltre che come una via per giungere alla comprensione autentica dell'età trascorsa.
Il volume comprende quattro parti: una galleria di ritratti, da Meltemi eli (o l'anii-Mazznii), Pellico, Balbo... ai troppo dimenticata o pretermessi De Amicis, Stoppani, Collodi, Salgari (i eoi profili, fanno desiderare che Spadolini possa condurre a compimento il progetto dei Cento libri che fecero l'Italia , cosi come ha condotto a termine questo Autunno dopo una gestazione pur ventennale); una manciata di date (il connubio, ì moti mazziniani milanesi, l'insurrezione di Firenze, ...Mentana,