Rassegna storica del Risorgimento

MUSEO FIORONI DI LEGNAGO
anno <1972>   pagina <110>
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110 Libri e periodici
GIUSEPPE CORSO, Quei giorni di gloria sul Piave; Co nitida, Borri in, 1968, in 4", pp. 8. S.p.
Ricordo di Giovanni Bracco; Salerno, Camolini, 1970, in 8" pp. 106. S.p. ALBERTO Qr ARRA. La guerra italiana nel primo conflitto mondiale 1915-1918; Roma,
Pinto, 1965, in 8 pp. 96. S. p. ALBERTO QE-ARRA, Fonti mesi al fronte; Roma, Pinto, 1969, in 8, pp. 240. S.p.
Non un libro, ma piuttosto un quaderno (ben illustrato e distinto per Ja veste tipografica) è la pubblicazione di Giuseppe Corso, nella quale, in poche righe accom­pagnate da note, viene offerta una precisazione storica a proposito del nome che è stato conferito ad una delle pia significative battaglie del Piave, e cioè la Batta* glia della Sernaglia.
L'A. che ha dedicato (come noi ricordammo nella Rassegna (a. 1970, p. 637) altre pagine alla rievocazione di quella gesta, in queste si è proposto di documen­tare che, a rigor di logica, l'appellativo più esatto per indicare quello storico evento non è Sernaglia, ma Moriago, epicentro per cosi -dire della lotta. Un rapporto legittimo fra Sernaglia e Battaglia esiste, ma è quello riolla... rima.
Tutto qui ; e vien detto serenamente e pacatamente, e si badi senza pretesa di correzioni.
Una precisazione di sapore campanilesco o di suono retorico? No, assolutamente. Noi vediamo in queste pagine una serena testimonianza di amore: di amore verso l'esattezza e la verità, e verso (da capo con la retorica!) verso colei che al sol ci diede >.
Ma ecco un'altra pubblicazione che potrebbe suscitare il sospetto dell'apologia. È Vittorio Bracco, figlio di Giovanni deceduto a Polla (Salerno) il 30 gennaio 1970, che con amore pari olla venerazione raccomanda col volume Ricordo di Giovanni Bracco la generosa e valorosa figura del Padre agli amici suoi, a quanti lo conobbero, ed a quanti sentono il bisogno di consolarsi conoscendo ed avvicinando coloro che emergono dal tumultuante e sconcertante gregge umano, e che se la parola etimo­logicamente chiara non fosse tanto abusata dovremmo appunto chiamare egregi.
Dalle Linee biografiche che Vittorio Bracco detta per il Padre appare il valoroso combattente della prima Guerra Mondiale più, volte decorato al V.M., il cit­tadino che ba coperto con scrupolosa dirittura pubblici uffici, e l'uomo che ha parte­cipato nel dopoguerra alle lotte politiche con purezza d'animo, intendendo di mante­nersi fedele fino alla morte alla bandiera di Vittorio Veneto.
La biografia è seguita da un'antologia dì scritti dello stesso Giovanni Bracco: pagine di prevalente interesse letterario, ma che possono riguardare anche la storia e la politica, come quando hanno per tema I Battaglioni Salernitani nella guerra del 1860 >, oppure Vecchi e nuovi orizzonti dell'Italia nel Mediterraneo orientale .
Seguono in questa breve nostra elencazione i due gaggi di Alberto Quarra, il primo dei quali corredato di tavole topografiche veniva alla luce, come abbiamo in­dicato, nel 1965, a e cura della Sezione Combattenti Reduci dipendenti del Comune di Roma col titolo La Guerra Italiana nel primo conflitto mondiale 1915-1918.
Obbiettività di storico, accenti di poesia ed entusiasmo di combattente scrive nella presentazione Giovanni Rogarti, presidente onorario di detta sezione, e noi ne conveniamo - - accompagnano la narrazione la quale non scende a toni polemici, pur rappresentando nell'intendimento di quelli che l'hanno resa pubblica un alto di prò* testa contro la blasfema affermazione fatta, in una seduta pubblica, da un parlamentare (e, quel che è peggio, senza che alcun. Combattente si sia alzato a contestarla e a deplorarla) >.
Cosi si legge nella citata prcsentaziono e si allude u deprecabili parole concer­nenti la data del 24 maggio. Noi abbiamo trascritto quanto sopra ! indicato, perché anche questa ci sembra storia: la storia di una mala semenza che é Btata e viene