Rassegna storica del Risorgimento
PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno
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1920
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atato il caposaldo del programma al quale egli aveva sottoscritto nelle recenti elezioni ; ed ora esitava fortemente a portarsi a quell'estremo. Quand'ecco la proclamazione della Repubblica a Roma ed a Firenze suggerirgli un'idea che BÌ riconnetteva col suo passato di propaganda federalista, e nello stesso tempo cosi almeno egli riteneva era destinata a salvare l'onore della sua firma per quanto concerneva la guerra coU'Àustria.
Egli propose dunque un intervento armato in Toscana ed a Roma, mercè il quale si sarebbero ottenuti due scopi : trionfare della repubblica, ossia ristabilire l'ordine, e quindi presentare all'Austria un'Italia forte e compatta che avrebbe saputo farsi ragione da sé.
Ma il partito democratico non gustò la finezza e si ribellò senz'altro all'idolo che esso stesso aveva innalzato.
Carlo Alberto, che della ripresa delle ostilità aveva fatto ormai una questione di onore, ed era risoluto a gettarsi a corpo morto nella lotta, coll'eroismo della disperazione, non sostenne il suo primo miniatro, verso il quale, del resto, non aveva mai nutrito né fiducia, né simpatia.
Il 20 febbrario il Gioberti cedeva al generale Chiodo la presidenza del Consiglio, e un mese dopo l'esercito piemontese chiudeva colla rotta di Novara la più breve campagna del secolo.
Ma Novara fu sconfìtta per il partito democratico, non per il Piemonte. Il piccolo regno usci, dalla lotta infelice, indebolito, ma non abbattuto, né disonorato. Esso si sostenne mercé la dignità morale che Carlo Alberto dimostrò abdicando, mercè la fermezza e l'intuito politico di Vittorio Emanuele. In ogni modo il Piemonte aveva sugli altri Stati italiani una grande superiorità morale, per il solo fatto di aver combattuto, e combattuto sino all'ultimo.
D'altra parte la severa lezione aveva fatto giustizia della demagogia, e di fronte all'Austria rimaneva la parte migliore del Piemonte, fesa saggia e cosciente dalia dura prova* della sventura.
L'Burop'a assistè allora ad uno spettacolo unico nella storia: a un vero popolo ed un vero re intenti ad unire il loro sforzo concorde t per salvare la Patria (1).
(1) Bevve dm Beva Montles, 1849.