Rassegna storica del Risorgimento

PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno <1920>   pagina <35>
immagine non disponibile

PRONTE DI HWLORMO È LA PACE I MIEAMO
35
tiene per addivenire alla conclusione definita della pace, secondo il formale impegno contenuto nel primo articolo delfarmistiào.
Oltre alle difficoltà d'ordine interno, altee non meno gravi gì manifestavano nei riguardi internazionali.
Si trattava di ricominciare quel famoso giuoco di altalena tra Fran­cia ed Impero tedesco, nelle cui-vicende si compendia tutta la storia di Casa Savoia,, e; -.eie è sempre stato, più che una risorsa, una vera ne­cessità per il piccolo Stato subalpino, compresso fra i due colossi dei tempi moderni e costretto a parteggiare ora per l'uno ora per l'altro degli eterni contendenti, per evitare di-essere, a guerra ultimata, as- sorbito dal vincitore.
Ora però la questione si presentava sotto un aspetto alquanto di­verso.
H '48 non aveva visto Austria e arancia alle prese; di propria*ini­ziativa il Piemonte era sceso in campo contro la Monarchia degli Ab-sburgo, in un momento di esaltazione patriottica, fidando molto nelle proprie forze, ed un poco nell'aiuto degli altri italiani.
Questa baldanza, questo oblio delle secolari tradizioni politiche, parve un momento aver compromesso la stessa esistenza del Begno; ed; il pericolo non era del tutto scongiurato nel mese di aprile 1849, poi-.: che l'esercito di Radetzky occupava ancora territorio piemontese, e nulla o ben poco si sarebbe potuto opporgli, qualora il Governo di Vienna avesse creduto farlo avanzare ancora, per imporre con la forza quei patti che più gli fossero piaciuti.
La difesa che le stremate energie del paese non potevano più for­nire, occorreva pertanto cercarla al di .fuori, tentando di risvegliare in quell'importante personaggio detto comunemente equilibrio euro­peo, la sensibilità che pareva attutita dallo stato di letargo politico in cui i trattati del'15: avevano immerso l'Europa a garanzia dello staiti quo. >:
Di questa atonia fi era avuto pur recentemente prova nell'indi­rizzo platonico ed indeterminato a cui si èrano informate le trattative svoltesi nell'agosto e settembre '48 per la mediazione delle potenze odH eidentali nel conflitto austro-sardo.
L'Inghilterra, se non -alta,, si era preoccupata di non urtare, con modi troppo bruschi, 'Il sentimento italiano ; si conosceva l'opinione prevalentemente ostile, nei circoli londinesi, alla formazione di un Be­gno dell'Alta Italia j ma tale avversione non era stata mai espressa uffloialmente. Si sapeva a Torino che dopo le controproposte austria­che, il Gabinetto britannico non aveva cercato che il modo di disimpe-