Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno <1972>   pagina <188>
immagine non disponibile

X88 Raffaele Molinelli
Dato che Tatto (li nascita ufficiale del movimento nazionalista fu il con­gresso di Firenze del 1910,l> dal quale nacque l'Associazione Nazionalista Italiana, prenderemo proprio le mosse da tale congresso per esaminare quel l'atteggiamento.
Nelle giornate del convegno fiorentino due relazioni vennero tenute e discusse sul problema delle terre irredente e dei rapporti con l'Austria: una con il titolo Irredentismo e nazionalismo ad opera di Scipio Sighele ed un'altra, a La politica delle alleanze , di Luigi Federzoni.
Sighele, patriota sincero ed ardente, democratico e sociologo positivi-steggiantc. illustrava al congresso il suo irredentismo appassionato, ma fatto, nello stesso tempo, di proposte concrete.
Egli si preoccupava, infatti, prima di tutto, di distinguere -la sua con­cezione dell'irredentismo, che pur ardentemente auspicava il giorno in cui i fati immancabili a avessero consentito il ritorno all'Italia dei fratelli di via, da quella che egli definiva corrente storico-sentimentale , la quale riteneva che irredentismo significasse far subito la guerra all'Austria per riavere Trento e Trieste .
Era questa la convinzione, storica perché di origine risorgimentale, ma retorica e parolaia, della democrazia radicale, repubblicana e massonica, che generosamente e rumorosamente manifestava sulle piazze contro l'Austria, votando nello stesso tempo, contro le spese militari. Non poteva perciò esser questo l'irredentismo del Sighele, ma quello, come egli diceva, che fondato su una concezione meno semplicista e più positiva , consistesse in una difesa della nazionalità delle province irredente , . minacciata di soppres­sione e di assorbimento dell'elemento tedesco e slavo, che la facesse ritro­vare intatta di fede e di lingua nel giorno del tanto agognato riscatto.
Quell'irredentismo modesto ma concreto avrebbe dovuto fondarsi in­nanzi tutto su un'attività di propaganda che avesse fatto conoscere agli Ita­liani le terre irredente, non solo geograficamente, cosa d'altronde di cui c'era grande e assoluto 'bisogno, ma anche e soprattutto nella lotta strenua che lassù si combatteva per mantenere italiana di lingua e di pensiero una popolazione che il denaro e l'influenza degli oppressori voleva ad ogni costo imbastardire .
In secondo luogo, diceva Sighele, bisognava dar man forte a quella lotta aiutando in ogni modo e diffondendo quelle iniziative che, come la Lega Nazionale, cercavano di opporsi all'opera di snazionalizzazione antita-
>) Vedi // Nazionalismo italiano. Atti del Congresso di Firenze. Firenze, 1911; K. MOLINELU, Per una storia del nazionalismo italiano* Urbino, 1966, pp. 44-50. Sul precedente irredenti* ino naztonalfota, vedi G. SABBA rucci. // problema detPirredentisnto e le origini del movimento nazionalista, in Storta contemporanea* n. 3, 1970* n. 1, 1971.