Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
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1972
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Raffaele Molinelli
Quest ordine del giorno, ohe poi il congresso approvava all'iman imi là. avendo Sigitele ritirato il proprio, veniva giustificalo nella sua genericità da Federzoni con la motivazione che non si dovevano votare parole inopportune .J)
E innegabile che questa posizione di Federzoni e compagni, mirante a non mettere troppo in evidenza e a non reclamizzare il contrasto con l'Austria e la necessità di risolverlo tua giorno, una volta per sempre, secondo le nostre aspirazioni, fosse dettata da un'opportuna cautela e prudenza diplomatica, ma è anche probabile, riteniamo, che venisse pure presa per non mostrare di voler censurare la linea triplicista di quella che era anche la politica estera della dinastia e per il filogermanesimo caratteristico di tanta parte del nostro nazionalismo, dato che offendere l'Austria significava offendere anche la Germania.
La presa di posizione di Federzoni sul problema dei rapporti con l'Austria veniva confermata nella relazione sulla politica delle alleanze che il leader nazionalista faceva, poi, al congresso.
Infatti, dopo aver premesso che i mali della politica estera italiana dovevano essere attribuiti, più che al suo indirizzo triplicista, ai modi di attuazione, e che questi modi avrebbero reso comunque cattiva qualsiasi politica, Federzoni affermava che era diritto e dovere dei nazionalisti reclamare il cambiamento di tali metodi, a primo difetto della politica estera italiana ; quanto alle direttive, invece, di questa politica, cioè la partecipazione alla Triplice Alleanza, egli diceva che nessuno aveva la forza di cambiarle e che, per esser proprio sinceri, non era nemmeno conveniente, per il momento, mutarle. Metteva, quindi, in evidenza i contrasti d'interessi fra l'Austria e l'Italia, anche prescindendo, diceva, dal trattamento sempre più vessatorio e tirannico esercitato dall'impero sui nostri connazionali e dal sogno seducente di poter un giorno riunire quei dilettissimi fratelli alla comune famiglia ; contrasti d'interessi, precisava, riguardanti l'Adriatico, che potevano portare ad un conflitto armato, ma si poteva evitare l'urto , con un solo mezzo: impedire che l'Austria si impossessasse di tutta la sponda opposta. Venendo poi alla conclusione di tutto il suo dire, dopo aver ribadito zi carattere difensivo dell'alleanza e detto che essa non costituiva impedimento ad una ipotetica risoluzione per le armi di un conflitto fra Austria e Italia ( un male sino ad oggi , questo, forse un bene domani ), Federzoni chiariva il suo programma di politica estera. Bisognava fare in modo che il nostro rinnovato concorso alla Triplice fosse reso desiderato e che un nostro possibile rifiuto fosse considerato un pericolo serio e pertanto da evitarsi con l'offerta a noi di tt adeguati compensi ; il problema si riduceva, diceva l'esponente nazionalista, a una formula sem-
') Ibidem, pp. 99403.