Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno <1972>   pagina <193>
immagine non disponibile

Nazionalisti e intervento con gli Imperi centrali 193
patrioti accesi, erano finiti, poi, per confluire nel movimento nazionalista. Significativo, ad esempio, è il caso di Giovanni Granati, veneziano, avvocato, iscritto alla Trento e Trieste fin quasi dalla fondazione, radi-cale. Verso di 1911 si avvicina al nazionalismo e diviene acceso fautore del­l'impresa libica, nonostante che, come egli racconta, gli amici triestini gli facessero notare che essa a avrebbe ritardato di parecchi decenni la contesa per l'Adriatico ; si iscrive all'Associazione Nazionalista, si stacca dal partito radicale, sostituisce Sigitele, malato, alla presidenza della Trento e Trieste e dà all'associazione nn indirizzo decisamente irredentista e poi interventi* sta. Questi i fatti; quanto alle idee, dichiarava di aver sempre creduto che la guerra è un fatto necessario della natura umana , ma voleva che il popolo italiano scendesse in guerra a per gli aggrediti contro gli aggressori , per la civiltà latina contro la rabbia tedesca .!) nei fatti e nelle idee. -dunque, ima 'mescolanza di patriottismo e nazionalismo, di irredentismo e imperialismo, di bellicismo e difesa degli aggrediti, degli oppressi e. della <civiltà.
Nel 1913 e nei primi mesi del 1914 i nazionalisti svolsero una forte campagna di propaganda irredentistica. Comparvero, infatti, numerosi arti­coli di Fauro nell'Idea nazionale sul problema di Trieste, nei quali si affer­mava la necessità di far comprendere agli Italiani che non si doveva rinun­ciare alla città e che l'equilibrio adriatico era solo provvisorio. 9 Ci furono tentativi di far conferenze oltre confine3) e vennero pubblicati due libri di propaganda irredentista e nazionalista.
Il primo, di Fauro, su Trieste,4) un libro ben scritto e documentato che faceva la storia dell'irredentismo triestino, trattava dei partiti e delle lotte elettorali, della scuola, della Lega Nazionale , dell'assalto slavo alla città, dell'avvenire del porto; un libro pieno di caldo amor patrio, ma anche di affermazioni di spregiudicato e cinico imperialismo.
Esso rispecchiava lo stato d'animo di quei giovani irredentisti triestini che avevano dato al loro sentimento patriottico un volto politico più incisivo e moderno sposando le tesi nazionaliste, passando cioè da un irredentismo, per cosi dire, civile, inteso come difesa del patrimonio nazionale, ad un irre-
À) G. GIUBATI; ha vigilia fgennahl913-magglol915}, Milano, 1930, pp, 30, 37, 39-40. 46. 63, 340.
2) L'Idea nazionale, 4 novembre 1913.
3) Ad esempio, per in commemorazione di Sigitele, morto nell'ouobre 1913, che 'Castellini doveva fare a Trieste, Piamo e Rovipno, e che venne vietata dalla polizia austriaca (MUSEO DIO. RI sonni MENTO MUDANO, Fondo Castellini, cartella n. 6, . 20652. lettiere deW Assodatone degli Studenti Triestini in data 2, 10, 13, 23 novembre 1913; cartella n, 2, comm em orazione dì S. Sigitele).
*) B. FAURO, Trieste. Italiani e slavi, ti governo austriaco. L'irredentismo, Roma, 1914.
tx