Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno <1972>   pagina <195>
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Nazionalisti e. intervento con gli Imperi centrali 195
E cosi l'irredentismo da motivo sentimentale, umanitario e dema­gogico , per usare ancora le parole di Rocco, si era trasformato in buona parte per opera di Fauro, in ferma e feconda volontà nazionale, in un programma grandioso di espansione imperiale , fi in un programma poli­tico, diciamo noi, elle, facendo leva sul sentimento patriottico offeso, era dotato di una polente carica dirompente tale da far rendere accetta ogni forma e grado di imperialismo.
L'altro libro, di un anonimo, metteva in evidenza il valore ideale, economico e politico della redenzione di Trieste; essa avrebbe costituito la conclusione del Risorgimento in quanto liberazione del suolo patrio dallo straniero, avrebbe contribuito a potenziare l'economia nazionale e infine avrebbe aperto l'Adriatico al dominio italiano.
L'autore, inoltre, metteva l'accento sul pericolo di svalorizzazione che incombeva sulla città e concludeva che la liberazione di questa, che gli eventi facevano presagire non lontana, se non fosse stata resa possibile dalla diplomazia, doveva essere realizzata con le armi.2*
Per completare questa rassegna dell'atteggiamento dei nazionalisti nei confronti del problema dell'irredentismo negli anni che precedettero lo scoppio della guerra è doveroso ricordare l'attività svolta per introdurre e diffondere clandestinamente nelle terre irredente la stampa del movi­mento con la conseguenza, è ovvio, di rafforzare lo spirito di resistenza di alcuni gruppi di patrioti e di aprile* Inoltre, questi alle influenze dell'ideo­logia nazionalimperialista.-
E per concludere, infatti, questo quadro dell'irredentismo nazionali­sta prebellico bisogna pure non tralasciare l'azione svolta in parlamento, nel 1913-14, dalla pattuglia dei deputati nazionalisti con (interrogazioni e interpellanze sui problemi delle terre irredente, ed anche dire, però, che tali problemi non ebbero neppure l'onore di una discussione al con­gresso nazionalista di Milano dal maggio 1914, ove soltanto nel discorso inaugurale di Arturo Colautti trovarono calda e retorica accoglienza.
Se volessimo in poche parole compendiare l'atteggiamento dei nazio­nalisti italiani sui problemi dell'irredentismo, prima del conflitto, dovrem­mo dire elle questi erano ben presenti e anche connaturali, ima certamente non largenti e non prevalenti nella tematica politica del (movimento. Erano
>) Art. cfc
Q Urr ITALIANO // problema di Trieste nel momento attuale, Roma, Cullimi Nasdoiialista, 1914, pp, 5, 33. 35, 37, 42, 46, 55.
3) Qualche notizia sull'introduzione e la diffusione della stampa nazionalista nello terra irredente si trova in Videa nazionale* 2 ottobre 1915, art. < L'Idea nazionale e gli irredenti di M, Alberi.
*) Vedi, ad esempio. Atti parlamentini, sessione 1913-14, voi. Ili, p. 2344.