Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
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1972
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Nazionalisti e intervento con gli Imperi centrali 197
erano in fiamme e assai presto lo sarebbero state l'Europa intera e una buona parte del inondo.
Di fronte all'eccidio di Saraievo i nazionalisti italiani presero immediatamente ama posizione politica, vale a dite giudicarono subito il fatto per quello che era, un delitto politico, che avrebbe avuto grandi conseguenze internazionali, alle quali l'Italia non avrebbe potuto sottraisi.
Un'associazione nazionalista siciliana giunse ad esprimere con un manifesto di suo compiacimento per il delitto, ma fu un'eccezione; di regola, invece, la pubblicìstica nazionalista si limitò a mettere in evidenza l'importanza politica del fatto, a negarne il carattere di semplice criminalità, a richiamare su di esso l'attenzione degli organi responsabili della politica estera italiana, invitandoli a trarne tutte le conseguenze alla stregua dei soli interessi italiani .2)
All'approssimarsi della scadenza dell'ultimatum austriaco alla Serbia, il 26 luglio, la giunta esecutiva dell'Associazione Nazionalista Italiana approvava un ordine del giorno che affermava, si, sulla base della linea politica che sopra abbiamo esposto, il dovere per l'Italia di non disinteressarsi di quei grandi avvenimenti, internazionali e la necessità di mantenere integra la libertà di prendere l'atteggiamento più conforme alla migliore tutela dei "fini nazionali , dato che i nostri interessi erano COSÌ complessi e diversi , ma mostrava pure certe preoccupazioni e posizioni assai evidenti. È <c necessità imprescindibile dell'ora presente proseguiva nel suo dire, infatti, l'ordine del giorno l'impedire che la coesione e la disciplina della Nazione siano turbate da nocive deviazioni sentimentali* o compromesse da criminosi attentati demagogici .3)
Ciò che l'Associazione Nazionalista temeva, dunque, era soprattutto, in questo momento, un'esplosione del sentimento antiaustriaco nell'opinione pubblica che avrebbe potuto spingere il governo a certe decisioni.
Potrebbe sembrare, a prima vista, che quest'atteggiamento potesse essere stato provocato dalla tipica posizione nazionalista di sempre conclamato ossequio alla politica delle autorità costituite, o anche dal desiderio-di non voler incrinare, come diceva l'ordine del giorno, la coesione e la disciplina della Nazione , o magari dal non voler pregiudicare il futura con mosse inconsulte. Proprio perché, però, in altre occasioni, ad esempio per la guerra di Libia, i nazionalisti non si erano peritati di venir meno a quell'ossequio e a quei insogno di coesione e si erano dati, tanto da fare perché -gli eventi precipitassero, e proprio perché non ci si preoccupava affatto,
') L. AI.BEH.TINI, feriti, anni di vita politica italiana, Bologna, 1951, parte H
L I, p. 18.
2) Vedi, ad esempio, l'Avanguardia. Settimanaln naziotudista, Ferrara, 8 luglio 1914, art. Dopo la tragedia di Saraievo, All'erta! di P. Geflsaldi.
3) l/ldea nazionale, 31 luglio 1914.