Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno <1972>   pagina <198>
immagine non disponibile

198 . Raffaele Molinelli
ora, che gli eventi potessero precipitare in una certa direzione che era quella tracciata dagli accordi della Triplice Alleanza con gli Imperi Cen­trali, la posizione dell1 Associazione Nazionalista Italiana veniva ad assu­mere un chiaro e inequivocabile significato, quello, e solo quello, di una opposizione decisa a un conflitto dell'Italia contro l'Austria e la Germania.
Questa era la posizione uflìciale del movimento, posizione non del tutto chiaramente enunciata, ina certamente ben intelligibile nel testo del­l'ordine del giorno della giunta esecutiva deli'A.N.l. Una posizione in parte diversa, non ufficiale, ma largamente condivisa dalle sfere dirigenti del movimento, risultava, invece, dalle discussioni sull'argomento che si ave­vano nella riunione del 28 luglio del gruppo nazionalista di Roma, che raccoglieva i maggiori nomi del nazionalismo italiano.
Alla riunione, alla quale parteciparono circa quattrocento persone, si ebbero tre discorsi di rilievo, ai quali Tergano del movimento, L'Idea nazio­nale, diede un grande risalto: i discorsi di Federzoni. Forges Davanzali e Maffeo Pan la leoni. n
Il leader dei deputati nazionalisti, Federzoni, mise in evidenza il fatto che, se il conflitto si fosse limitato a uno scontro fra l'Ajostria e 'la Serbia, sarebbe stata compromessa solo la nostra posizione nel bacino dell'Adria-Lieo , ma che, se la guerra avesse assunto, invece, più vaste proporzioni, sarebbero entrati in gioco tutta la nostra politica estera, tutti i nostri interessi ; perciò, egli diceva, è necessario disciplinare i nostri senti­menti e non . sottoporre le necessità concrete della politica italiana ad una valutazione astratta, secondo schemi prefissati, corrispondenti a tradi­zioni ideali che nulla hanno a che vedere con l'utile vero del paese , così come fanno i socialisti, che vogliono la neutralità del paese, e i democra­tici, che difendono e propugnano l'astratto principio di nazionalità solo: quando, come ora, è in contrasto con l'interesse e l'onore della nazionalità italiana. Concludeva il suo intervento dicendo che i nazionalisti dovevano battersi e convincere il popolo, affinché l'Italia non restasse assente dal conflitto, del quale doveva avere gli utili e, magari, anche il peso .2'
li discorso del deputato nazionalista rivelava, dunque, la preoccupa­zione che gli ideali democratici e pacifisti potessero convincere il paese a restare neutrale nell'imminente conflitto o che quéQi risorgimentali e nazionalitari e il sentimento irredentista potessero spingerlo contro l'Austria; quest'ultima era, però, la preoccupazione maggiore perché dalla neutralità
0 Per qualche breve conno culla riunione del gruppo romano vedi L. AIBBRTU p> àtn p. 255; G. E. CVBATULO, Francia e Italia. Pagine ài storia 184>2924, Torino, 1915, p. 207 e gg.; S. Ciwanizzi, op. aU,t voi. IV, p. 503; F. CASTA, Nazionalismo Ita­liano, Napoli, 1965, pp. 129-130. L'Idea nazionale non riporta la data della riunione; la data del 28 luglio è ri Ferita da La Tribuna, 29 luglio 1914.
2} L'Idea nazionale, 31 luglio 1914.