Rassegna storica del Risorgimento

GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno <1972>   pagina <199>
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Nazionalisti e intervento con gli Imperi centrali 199
sì sarebbe potati anche uscire un giorno, ma un intervento precipitoso contro l'Austria per Trento e Trieste avrebbe per sempre compromesso gli interessi nel Mediterraneo occidentale, tanto cari ai nostri nazionalisti e sui quali Federzoni richiamava l'attenzione dell'assemblea romana.
Rispetto al documento ufficiale, l'ordine del giorno della giunta ese­cutiva delTA.N.1., vi era nel discorso del deputato del primo collegio di Roma una più netta posizione a favore dell'entrata dell'Italia nel conflit­to; 9 e siccome vi si metteva pure in guardia da una politica dettata da sentimenti e da tradizioni ideali , si poteva anche arguire, con un pò1 di buona volontà, da quale parte si desiderava che l'Italia si fosse schie­rata nel futuro conflitto. Illazioni, più o meno lecite, a parte, Federzoni si dichiarava per la guerra e, almeno per il momento, non contro l'Austria.
Roberto Forges Davanzati riprendeva nel suo intervento le linee gene­rali dell'ordine del giorno della giunta esecutiva sulla necessità per il paese di mantenere integra la libertà di prendere l'atteggiamento più conforme alla migliore tutela dei fini nazionali , 'data l'incertezza della situazione e la complessità degli interessi italiani, e diceva apertamente che il peri­colo vero era quello a interno , cioè il a sentimentalismo austrofobo che riemergeva nell'opinione pubblica, alimentato dalla campagna inutile e dannosa della stampa italiana sui precedenti e i modi deY ultimatum austriaco alla Serbia; questo sentimentalismo secondo il leader naziona­lista, costituiva il più grave ostacolo alla diffusione nel paese di una chiara ed esatta nozione degli interessi italiani . L'Austria, proseguiva, non ha fatto altro che reagire alla minaccia serba alla sua <c stessa politica interna e gli Italiani, quindi, non dovevano fare del <c filoserbismo sen­timentale , ma rendersi soltanto conto dei loro veri interessi . Questi interessi impedivano che si potesse stare alla finestra e, dato che si doveva intervenire in un eventuale conflitto, per scegliere da quale parte si dovesse stare, bisognava, concludeva rudemente Forges Davanzati, for­mulare un giudizio intorno alle forze rispettive dei contendenti , con un freddo calcolo chiedersi chi fosse il più forte smettendo il vezzo tutto nostro ed antico di farci dirigere da motivi prettamente sentimentali, da preferenze preconcette .2'
Come Federzoni, anche Forges Davanzati, dunque, si dichiarava favo­revole a un intervento nel conflitto senza pronunciarsi apertamente su quale fosse la parte dalla quale l'Italia dovesse schierarsi; mettendo in guardia, però, anche lui, dal sentimento austrofobo e, quindi, da un preci-
i) tti.cl.g. della giunta esecutivo dcll'A.NJ. sì era Uni ila lo ad invitare ì nmsio-notisti a fare attiva opera di propaganda por preparare il Paese ad affrontare viril­mente cpialsSuei necessario evento >. (Cfe. L'idea naxtonate, 31 luglio 191).
2) Videa nazionale, 31 luglio 2914.