Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
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1972
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203
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Nazionalisti e intervento con gli Imperi centrali 203
Inoltre, l'approvazione entusiastica dell'assemblea, il rilievo datole dal giornale ufficioso del -movimento, le stesse dichiarazioni iniziali di Panta-leoni (di ripetere con maggiore franchezza alcune Era le buone cose dette dagli oratori che lo avevano preceduto) la rendevano assai poco un'opinione personale e ne confermavano, invece, il valore di una presa di posizione, anche se non ufficiale, del gruppo dirigente del movimento nazionalista italiano e dell'assemblea della sezione nazionalista più importante del paese, quella romana.
Qualche giorno dopo la riunione del gruppo di Roma, un altro noto economista e nazionalista, Enrico Barone, prendeva su una sua rivista un atteggiamento analogo, affermando la necessità di resistere <c ad un'eventuale espansione slava e di tener fede ai trattati.
La posizione trovava sostenitori non solo a Roma, ma anche nella stampa nazionalista di provincia, ha Vedetta senese ad esempio, affermava, nel numero del 27-28 luglio 1914, che in caso di conflitto il posto dell'Italia sarebbe stato a fianco dell'Austria; e ciò per gli inspegni dell'alleanza, per le scarse <c simpatie serbe nei nostri confronti e perché mediante l'acquisto di compensi territoriali avremmo limitato l'espansionismo austriaco nei Balcani, salvaguardando i nostri interessi, che non erano né pochi né lievi .2>
Qualche giorno più tardi, dopo la dichiarazione di guerra austriaca, il giornale confermava il suo atteggiamento dicendo che, se il conflitto si fosse esteso, l'Italia, da buona alleata , sarebbe stata pronta a soccorrere l'amica Austria per difendere ><c a qualunque costo i suoi interessi adriatici, il suo avvenire, la sua dignità.5) E a guerra scoppiata, dopo una delle solite tirate nazionaliste in favore dell'ineluttabilità delle guerre e dell'indimostrabilità del perfezionamento umano, affermava che l'Italia doveva a essere vicina alla Germania e all'Austria, dimenticare le discordie momentanee con quest'ultima e ricordare, invece, che, e oltre le Alpi, dalla parte ài Ponente , c'era gente che ci odiava e disprezzava, come avevamo dolorosamente sperimentato in certi momenti della nostra storia nazionale; e così concludeva, assai chiaramente: Noi non crediamo che, per ora, i vincoli che ci legano alla Triplice ci richiedano qualche cosa
finanze ilei paese più ricco dal mondo ed 6 il responsabile della situazione di ina-degnata preparazione Infittirà del paese nell'attuale frangente ( L'Idea nazionale, 31 luglio 1914).
*} La Pmparnzìonc, Bontà, 28.29 luglio 1914, oliato in G. VOLPE, TI pòpolo italiano' tra là pace e ta guerra (1914-1915), Milano, 1940, p. 20.
1) La V<f(leiia senese, Siena, 27.28 luglio 1914, n. XVIII, n. 178, art 11 conflitto austiro'serbo e In posizioni! dflVIialiw . Il giornale ertt dirótto dui 1913 da Angelo Savelli. ani imi operata al congresso di Firenze vedi R. MOLINELLI, op. cif.,< p. 49.
ìj Ibidemf 29-30 luglio 1014, n. 180, art. EDopo la dichiarazione di guerra.