Rassegna storica del Risorgimento
GUERRA MONDIALE 1914-1918
anno
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1972
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pagina
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206
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206 Raffaele Molinelli
nazionalista sarebbe rimasto ancorato, nella stragrande maggioranza, proprio per la sua ideologia antidemocratica, la fedeltà dinastica e i suoi sogni imperialistici, alle alleanze cui ci legavano l'onore e FhiLeresse , oppure, in alcuni, i più politici e quindi, al momento, i più perplessi, a una posizione incerta, aperta a qualunque soluzione le autorità costituite avessero voluto prendere.
E un fatto inoppugnabile, dunque, che, allo scoppio della guerra, mentre il paese ripugnava all'idea di esser coinvolto in un conflitto e tanto meno in un conflitto a fianco dell'Austria, solo il movimento nazionalista* fra le correnti politiche organizzate, era favorevole, nella sua quasi totalità a una decisione di quest'ultimo genere, mostrando cosi tutto il suo ideologismo bellicistico, imperialistico e antidemocratico, che gli faceva perfino misconoscere l'eccezionale pericolosità dell'imperialismo germanico. Ma se fu, questo, un grave caso di miopia politica, di scarso realismo politico, lo fu, in verità, solo per ora momento perché ben presto i nazionalisti aprirono gli occhi alla realtà. Come era loro costume, però, li aprirono solo alla realtà corposa degli interessi di potenza, delle opportunità delle espansioni territoriali, dello scontro dei colossi e delle razze armate e mai, o quasi, a quei sentimenti e ideali di elevazione e liberazione umana, individuali, nazionali e collettivi, che pur scaturivano, o venivano a riaccendersi, dall'immane e tragico conflitto. l>
RAFFAELE MOLINELLI
') Per l'atteggiamento del paese di fronte allo scoppio delia guerra vedi h. ALBERT-INI, <tp. '<., pp. 50, 24 <l; B. VICKZZJ, L'Itulitt di frànta alla prima guerra mondiale, voì I, L'Italia neutrale, Miltnni-JVjipoii, 19(6, pp. 1*3-208