Rassegna storica del Risorgimento

GALDI MATTEO ANGELO; ITALIA NAPOLEONICA
anno <1972>   pagina <208>
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Paolo Frasconi
scorso ed il precedente, annullando così, magari dietro la schematica contrap-posizione fra Russo e Cuoco, tra utopia e realismo, il problema della nascita e della rapida estinzione degli ideali democratici nel nostro Paese. La possibilità di comprendere il passaggio dal giacobinismo alla monarchia napoleonica e poi a quella costituzionale implica un discorso sulla realtà ideologica che fa da sfondo al ino vi memo democratico italiano durante il triennio giacobino, capace di pervenire, attraverso l'analisi delle singole posizioni di pensiero, ad un'inter­pretazione delle contraddizioni teoriche dei movimento stesso.
Appunto per portare un sia pur parziale contributo allo studio di onesta problematica, ci è sembrato non inutile riprendere il discorso già affrontato dal Capurso su Matteo Caldi, lì discorso che consente di evidenziare, anche alla luce di una più eslesa documentazione, la strada percorsa da uno scrittore giacobino che diventa Presidente del parlamento delle Due Sicilie nel 1820 e di analiz* zare, nello stesso tempo, la genesi e la crisi degli ideali democratici tra Settecento ed Ottocento.
Per comprendere la visione teorica che fa da sfondo al giacobinismo di Galdi e individuare la base ideologica delle opere da lui scritte durante il trien­nio rivoluzionario, bisogna risalire ad un periodo antecedente all'inizio di una vera e propria attività politica da parte sua, un periodo in cui la formazione di una cultura ispirata ai canoni illuministici coincide con il sorgere di una nuova sensibilità che comincia ormai ad avvertire i sintomi generali di una crisi di fiducia verso quell'ideale di ordinalo e razionale progresso politico che carat­terizzava le aspirazioni della civile Europa dei lumi. La vicenda di Galdi è simile a quella di altri intellettuali meridionali che si erano formati intorno al 1780. Dopo aver assimilato a Salerno, sua città d'origine,2) le basi della filosofia genovesiana sotto la guida di Gennaro Fiore, professore di matematica, egli si era iscritto a Napoli alla facoltà di giurisprudenza cominciando a frequentare un ambiente intellettuale in cui spiccavano la personalità di Filangieri e di Pagano e nel quale era possibile assimilare gli elementi di un radicalismo che * nutrito da tutta la cultura del tardo illuminismo francese , stava analizzando, alla luce di nuovi strumenti critici, ispirati ai principi della fisiocrazia e del­l'egualitarismo, le condizioni economiche e sociali della realtà meridionale.
L'era delle attese e dei tentativi era al suo termine per quanti, consci ormai delle difficoltà e degli ostacoli irremovibili che incontrava il partito delle riforme
*) Lo studio più organico su Galdi è stato condotto dà MARCELLO CAPURSO (cfo. Matteo Gnidi doliti monarchia riformista alla monarchia costituzionale, in Studi eco-nomict-giuridici, pubblicati dalla facoltà d! Giurisprudenza della Università di Ca­gliari, voL XXXVIII (1954), pp. 1-71). Tra gli sidri lavori dedicati alla figura del sa­lernitano vanno segnalati quelli di M. ORZA (efr. La vita e le opere di Matteo Galdi, Con appendice di lettere diplomatiche inedite, Napoli, 1909; M. OBZA, L'educazione nazionale nel pensiero di M. Galdi, in Studi in onore di M. Sciupa, Napoli, 1926, pp. 653-681), le note di D. CANTIMQRI (efr* Giacobini italiani, Bari, 1956, I, pp. 439-448), di JS. PASSERO! D'ENTOBVES (cfr. Ideologie del Risorgimento, nella Storia della letteratura italiana, a cura di E. CERCHI e N. SAPEGNO, Milano, 1969, voi. VII, pp. 215-219) del BOUOMO (cfr. . BOTZASSO, La prima edizione della memoria di Matteo Galdi mila Repubblica italiana unitaria (1796), in il Pensiero politico, Firenze, 1970, n. 3, pp. 401-408).
2) Galdi era noto nel 1765 a Coperchia, in provincia di Salerno.
3) F. VENTURI, Introduzione, Illuministi italiani, Riformatori napoletani, Tomo V, Milano-Napoli, 1962, p. XV.