Rassegna storica del Risorgimento

GALDI MATTEO ANGELO; ITALIA NAPOLEONICA
anno <1972>   pagina <212>
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Paolo Frasconi
se gli africani sono ignoranti, aia questo un bene, come pretese il filosofo di Ginevra, sia un male come la somma dei dotti sostiene, questo bene, questo male, sarà bensì tale per quegli infelici, ma non autorizza mai l'avidità ingorda, l'inflessibile passione del guadagno ad opprimerli >. ')
L'unica soluzione quindi, per porre fine alla tratta, è la radicale liberazione degli schiavi, magari dietro un risarcimento per i proprietari. E quest'invito si accompagna alla richiesta di sostituire ad una politica di sfruttamento econo­mico, l'effettiva civilizzazione dei popoli coloniali.
Pur nei limiti di un'esposizione che non riesce ad approfondire sempre le tesi sostenute quest'articolo ci sembra particolarmente interessante. Da esso-traspare, oltre che la prima manifestazione dell'interessamento di Gal di per una problematica (quella appunto delle relazioni tra i popoli) su cui ritornerà costan­temente nei prossimi anni con soluzioni che verranno di volta in volta mutando,, anche una mentalità che non ci sembra più illuminista. Li poche pagine del giornalismo napoletano settecentesco è possibile riscontrare un tono ed una partecipazione politica paragonabili a quelle di questo scritto del giovane saler­nitano. In esso si rivela, tramite un linguaggio che preannuncia già la termi­nologia semplice ed efficace del giornalismo politico giacobino, un'apertura, verso temi e problemi che, se anche non erano stati elusi dall'illuminismo meri­dionale, erano stati da esso differentemente affrontati. Se l'invito diretto ad un discorso sul colonialismo può essere stato rivolto a Galdi dal primo libro della Scienza delta legislazione di Filangieri, la soluzione che egli prospetta per il problema dei rapporti Europa e Nuovo Mondo,2) non considera, accanto ai diritti-di una umanità offesa, gli interessi di un'Europa che vede pericolosamente traballare, nella visione filangieriana, il suo benessere economico,3) ma punta sulle ragioni dell'umanitarismo ignorando ogni giustificazione di carattere eco-
') Magazzino, p. 5.
2) Anche se Galdi coglie nettamente l'interdipendenza tra il lavoro degli schiavi negri e la sopravvivenza di un sistema economico su cui si fonda, oltre agli inte­ressi di pochi < mercatanti , lo stesso benessere della civile Europa illuminista, abituata a consumare l'oro, l'argento e gli aromi del nuovo mondo, egli mostra chiaramente di volersi ispirare ai principi del giusnaturalismo contro ogni suggestione utilità- : rietica. Apportiamo dunque ai popoli oltremarini le nostre scoverte osserva a conclusione dell'artìcolo , i nostri lami, di qui a pochi secoli essi li accresceranno forse e il genere umano si avrà fatto vantaggio. Non vi sarà mai chi fondi delle coloni e-con si generose intenzioni? Non invieremo mai degli apostoli della ragione e delle arti? Saremo sempre guidati da uno spirito mercantile e barbaro, da un'avarizia insensata che desola le due parti del globo per dare al resto qualche superfluità? Si ricerchino una volta nel Governo civile di Locke, nel libro di Buriamachi e nello-Spirilo delle leggi, i giusti principi della morale e della politica. Gli Obbes e i Machiavelli ormai bastantemente smascherali dalla luce del secolo, si abbandonino-alla paura e all'oblio. Popoli politi, popoli dotti badate bene, voi non avete morale, buon governo, cortami se non che quando i principi del diritto naturale, secondati dalla religione, saranno noti a tutti gli nomini, quando voi e i vostri legislatori ne farete una applicazione contante alla vostra condotta ed alle vostre leggi. Allora sarete-migliori, più potenti, pia tranquilli; allora non sarete i tiranni ed i carnefici del resto della terra, voi saprete che non è permesso agli Affrirani il vendervi dei prigionieri di guerra, voi saprete che i signori dei gran feudi di Guinea, non possono vendervi i loro vassalli, voi saprete che il vostro danaro non può darvi il diritto di tenere un sol uomo nella sdii avita * (Magazzino, p. 16).
3) Cfr. G. FILA Nanni, Scienza della legislazione, Firenze, 1864, voi. I, pp. 285-286-