Rassegna storica del Risorgimento

GALDI MATTEO ANGELO; ITALIA NAPOLEONICA
anno <1972>   pagina <217>
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Matteo Guidi
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Vaecarino, sprezzantemente chiamati anarchìstes o patrioti '> dagli nomini del Direttorio, rimane ancora da evidenziare con chiarezza, in relazione a alleili che erano i punti di partenza della sua formazione colturale, l'evolu­zione teorica che in questi anni cruciali condiziona, sia pur indirettamente, le sue scelte.
Mentre si sente impegnato in un processo rivoluzionario che gli fa assumere frequentemente atteggiamenti improntati ad un radicalismo che mira ad abbat­tere i miti e le strutture di un mondo socialmente arretrato il salernitano su­bisce sul piano teorico, un'evoluzione che è necessario sottolineare per poter cogliere, sin da questo periodo, le premesse delle future trasformazioni del suo pensiero politico e anche per poter meglio comprendere la realtà del suo giacobinismo. Procedendo cautamente, tenuto conto dei pericoli che sempre presenta l'interpretazione di testi nati anche da esigenze divulgative, cercheremo di seguire, negli scrini galdiani del triennio, dagli articoli pubblicali sui gior­nali alle composizioni di maggiore ampiezza, il formarsi di una coerente visione teorica che a noi sembra identificabile al di là di certi atteggiamenti esteriori del suo volontarismo.
Riprendendo nelle Effemeridi repubblicane, una rivista politica da lui pubblicata a Milano nel 1796,2* il tema della fondazione della società civile già affrontato nell'Analisi ragionata, Galdi dimostra di aver raggiunto un pre­ciso assetto di pensiero riguardo al rapporto uomo-società. La genesi e lo svi­luppo delle forme politiche, apparentemente interpretati alla luce del contrat­tualismo rousseaniano, con la continua esaltazione del sistema democratico di fronte alle altre forme di governo, sono a ben vedere ricondotti ad una visione chiaramente ispirata dai principi dell'utilitarismo. L'immagine dell'uomo che egli delinea ricalca perfettamente i modelli del meccanicismo settecente­sco. Diamo un'occhiata all'uomo osserva Galdi , paragoniamolo con gli altri animali e vedremo che in quanto alle visioni fisiche e vitali ad essi perfet­tamente si rassomiglia .3) Se è uguale agli altri esseri animali, da un punto di vista strutturale, l'uomo se ne differenzia però, per i mezzi con cui è capace di soddisfare i propri bisogni. La possibilità di provvedere e quella di ragio­nare4' ne fanno un essere progettante che deliba i piaceri con l'immagina­zione istessa, e se ne fa un idolo, un essere di ragione: ama la propria esistenza egualmente che la proprietà, conoscendo che l'una non può stare indipendente­mente dall'altra: la sua previdenza lo mena all'industria e al travaglio: questi produce l'attaccamento alla proprietà . 5) È così che sorge la coscienza del bisogno di esistere ma anche il desiderio di esistere felicemente , assicuran­
ti C. VACCARINO, I patrioti Anarchìstes e Videa deW unità iwliuntt (1796*99), Torino, 195.
1 I). Effemeridi repubblicane, Milano, 1796. Di questa rivista, attribuita per lungo tempo a Melchiorre Gioia (cfr. E. BOXA, Melchiorre Gioia o Matteo Galdi?, in lìol-lettino storico piacentino, V, 1896) esiste, oltre ad un esemplare conservato all'Archivio di Stato di Milano (Studi P. A., età repubblicana DI) una ristampa in volume nella, collezione delle opere di Melchiorre Gioia, pubblicala a Lugano nel 1943. K da questa edizione ohe abbiamo tratto le nostre citazioni.
3) Effemeridi, p. 21.
*) La ragione, afferma Caldi, non è nitro che la giusta applicazione de' mezzi per felicemente esistere ai bisogni analoghi alla assenza umano (Effemeride p. 21).
5) Effemeridi, p. 21.