Rassegna storica del Risorgimento
GALDI MATTEO ANGELO; ITALIA NAPOLEONICA
anno
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1972
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Matteo Caldi
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sfera di azione ed anzi ne esprime la dimensione più vera, diventando il metro stesso con cui si verrà misurando il suo lavoro ed il suo esaere
Una tale visione, pur nella sua esilità, è interessante non solo perché riflette la realtà teorica che fa da sfondo alla problematica politica di Guidi, ma anche perché fa trasparire un elemento culturale che diviene predominante tra le ispirazioni del giacobino salernitano. La ricostruzione della storia filosofica e politica di tutte le costituzioni libere, antiche e moderne,1)' avviene sotto la suggestione dell'utilitarismo di Helvetius definito nelle Effemeridi repubblicane come il filosofe più benemerito del genere umano.2) Le opere dell'autore deU*sprif, già conosciute da Galdi,. attraverso la mediazione filangie* riana, vengono ora riscoperte ed assimilate in un clima politico e culturale nuovo nel quale filtrano dalla Francia gli echi di una nuova fioritura intellettuale che ripropone temi e rivaluta figure che la parentesi giacobina aveva per un certo periodo di tempo emarginato dalla vita del Paese.J' Trovandosi in Francia proprio nel periodo della ristampa delle opere di Helvetius, Galdi fu proba-bilmente testimone del processo di riabilitazione del filosofo francese compiuto dagli ideologi, *) e ne subì l'influenza non solo adottandone le idee pedagogiche,5) in linea con una tendenza già chiaramente espressa nell'ambiente della Socicté d'Auteuil ma anche assimilandone la stessa visione utilitaristica. Ed una tale concezione, sentita al punto da sostanziarsi nella concreta esigenza di divulgare le teorie di Helvetius,6) è elemento determinante nel processo di formazione della visione ideologica che caratterizzerà il periodo post-rivoluzionario di Caldi e che, sin d'ora si contrappone al volontarismo del suo giacobinismo. Gli atteggiamenti assunti dalle tribune del Circolo Costituzionale di Milano, COBI veementi contro la superstizione, il fanatismo cosi aperti all'esigenza di favorire, tramite un contatto di propagandiamo diretto, la formazione di una coscienza democratica in più vasti strati sociali 1 vanno confrontati con una
i) Effemeridi, p. 15. ~f, Effemeridi, p, 5
3) Sa questo tema si veda il lavoro di S, MORAVIA, H tramonto delFittumirihnto Bari, 1968, pp. 189-221.
*) Sulla rivalutazione di Helvetius ad opera dogli ideologi cfr. S. MORAVIA, op.
rati P- 228.
5) ]"e / pensieri sull'istruzione pubblica del Regno di Napoli (.Napoli, 1809, p. 154), Galdi affermerà di aver seguito le tesi di Helvetius BUI tema dell'eguaglianza dì apprendimento.
6) In ano dei suoi interventi nel Circolo Costituzionale di Milano (nel quale fungeva *pe**o da moderatore), Galdi dichiarò che le teorie di Helvetius erano troppo poco conosciuto in Italia e parlò lungamente, insieme a Reina e Biliosi, sul sistema del filosofo francese (sessione del 2 piovoso, a.- I della Libertà italiana).
7) I resoconti delle sedute del Circolo Costituzionale di Milano furono riportati su di un giornale diretto da Guidi o Salvador: // Circolo Costituzionale di Milano, pubblicato dal 21 dicembre 1797 al 4 marzo Ì798: (cfr. R. DE FEMCK, Giornali giaco-bini, Milano, 1962, p. 502). Dalla lettura, dì Questo giornale (di cui esiste una raccolta al Museo del Risorgimento di Milano), è possibile rendersi conto del tipo di attività palifica svolte da Galdi dorante il triennio. 1 suoi interventi, caratterizzati sempre da una grande capacità dialettica, vertono sulle materie più. disparatot dalla critica lilla dottrina di Montesquieu sugli effetti del clima sui alatemi politici (sessione del 3 piovoso, anno I della L. L,, // Circolo Costituzionale di Milano, n. 8), allo spiegazione delle cause e degli effetti della rivoluzione francese (sessione del 9 piovoso anno I, della !.;. L, ne // Circolo Cosiitusionalu di Milano, n. 8) alla discussione sul ruolo