Rassegna storica del Risorgimento

PRALORMO, CARLO GIUSEPPE BERAUDO DI ; MILANO ; GUERRA 1848-1849
anno <1920>   pagina <41>
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IL CONTE DI PRALOllMO E LA PACE DI MILANO 41
Carlo Boncompagni di Mombello aveva rotto il JMKnistero della Pubblica Istruzione nell'anno precedente, chiamato a tale carica dal Balbo e poi dal suo successore Pinelli, che a ragione lo ritenerano adatto all'ufficio, per l'opera efficace di propaganda da lui svolta a favore dell'istruzione popolare. Ma era questa l'unica manifestazione in cui la sua attività di uomo pubblico si fosse esplicata; ; e, pur apprez­zando le alte finalità ideali a cui si ispiravano le sue concezioni didat­tiche, è lecito chiedersi quale attinenza si potesse loro riconoscere con i complessi problemi politici, a risolvere i quali il Boncompagni veniva ora chiamato. *
E bensì vero che agli occhi dei popolari egli aveva il merito di dis­sentire dal Balbo, capo dei moderati del '48, in quanto aveva sempre dicniarato doversi posporre la questione dell'indipendenza italiana a quella della libertà costituzionale ; ma nell'esprimere le proprie con­vinzioni, egli non aveva manifestato mai né arditi propositi, né linguaggio virulento che autorizzassero i partiti estremi ad annoverarlo fra i loro.
Mente essenzialmente speculativa, animo mite Jlno alla timidità, coscienza integerrima di magistrato, rìgido nelle idee, impacciato e alquanto provinciale nei modi, egli era nel complesso la negazione del diplomatico, e sopratutto il personaggio meno adatto a fronteggiare il terribile De Bruck.
IV.
B le trattative incominciarono.
Si possono distinguere nel corso di esse quattro periodi. Dal 13 al 24 aprile, Dabormida e Boncompagni lottano soli contro De Bruck : la loro azione timida e impacciata, soverchiamente legata a Torino, non riesce a smuovere il plenipotenziario austriaco dal suo fermo ed altezzoso atteggiamento. Il governo sardo rompe le trattative.
Secondo periodo : dal 24 aprile al 3 giugno. La posizione reciproca del Piemonte e dell'Austria è fra le più singolari. Non si è in stato di guerra, ma nemmeno sono riannodati i rapporti del tempo di pace, né ufficialmente si pone opera a riannodarli : per contro ferve, da parte del Piemonte specialmente, l'attività diplomatica presso le potenze neutrali.
W. 3 giugno i negoziati vengono ripresi, sempre dagli stessi pleni­potenziari e sempre a Milano. Si ripetono i fatti del primo periodo r De Bruck non ha ceduto di un passo, e Dabormida e Boncompagni