Rassegna storica del Risorgimento

GALDI MATTEO ANGELO; ITALIA NAPOLEONICA
anno <1972>   pagina <233>
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Matteo Caldi
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nio giacobino, ispira anche la sua partecipazione all'esperimento costituzionale, e verificata quindi, attraverso un singolo episodio, l'esattezza del giudizio oro­ciano sulla mentalità illuministica dei protagonisti della rivoluzione del '20, resta da fare qualche altra considerazione per meglio inquadrare la figura delTex-giacobino in quel periodo di trasformazioni sociali, ma anche di appa­renti- ritorni ideologici, che segnò nell'Italia meridionale il passaggio dall'or cXen Regime al Regno dei napoleonidi e poi al breve esperimento costituzionale. L'allievo di Filangieri trova, nell'ultima fase della sua attività politica, le giustificazioni per un accordo con la monarchia borbonica in base a moventi di­versi da quelli addotti ne YAnalisi ragionata del. podice Fernandino. La costitu­zione, paragonata alla stella polare > che deve salvare i monarchi e le nazioni dall'oceano de' mali , non viene esaltata ora da Galdi solo perché riesce fi­nalmente a comporre le due cose prima credute insociabili, la libertà e il prin­cipato ,ffl ma anche perché costituisce il punto di partenza per tutto un nuovo tipo dì politica, grazie alla quale non sarà più. chimerica e sperata invano nel­l'esercito la forza che ebbero nelle armi i nostri avi, ed il risorgimento della marina: non più inceppati i progressi dello spirito umano e dell'istruzione pub­blica; non disordinato e dilapidato il pubblico erario; non compromessa la di­gnità del Monarca e della azione nelle politiche transaziontH
La funzione della monarchia, concepita nei programmi dei riformatori meridionali, sul finire del Settecento, come lo strumento per risanare sul piano sociale le piaghe di un Paese ancora oppresso da una struttura feudale, viene ad essere ora rivalorizzata per un programma di consolidamento dello Sialo* che prevede, sotto la tutela della costituzione, un sovrano al di sopra delle parti ma in realtà garante.del mantenimento dello statu quo per le conquiste fatte dalla borghesia agraria durante il decennio murattiano.
In questa prospettiva la vicenda di Caldi costituisce, pur nei limiti di un'esemplificazione che non permette alcuna generalizzazione, un punto di rife­rimento preciso per poter cogliere un sintomo di quel processo storico che nel giro di ire-nranni pone anche nell'Italia meridionale le premesse per la trasforma­zione della borghesia in classe dirigente.
Nella parabola dal riformismo borbonico al costituzionalismo del 1820-21. l'esperienza radicale e democratica del triennio rivoluzionario, la stagione dei miti giacobini, costituisce, per molti intellettuali che avevano rifiutato il compromesso del dispotismo illuminato, una fase di transizione, alla fine della quale se si viene recuperando, alla luce delle deludenti esperienze politiche del triennio, una dimensione più concreta e realistica della realtà politica, si ac­quista anche la consapevolezza esatta dei limiti in cui va ristretto, sul piano sociale, 1 processo di trasformazione della società italiana in senso moderno. Di questo processo costituisce un momento fondamentale, la costruzione, du­rante il periodo rivoluzìonario-naipoieonìco di uri nuovo tipo di struttura statale efficiente, accentrata burocraticamente, tesa alla realizzazione di una politica di riforme ma, soprattutto, garante dell'ordine sociale instauratosi con i trapassi fondiari e quindi con l'ascesa economica della borghesia nel nostro Paese.
Ne consegue che il comportamento degli uomini del 1820, improntato
t) M. CALDI, Discorso inaugurate del Parlamento delle due Sicilie.! in C. COLLETTA, '//>. t., p. 12.
2) Op. cfe p. 13.