Rassegna storica del Risorgimento

MAZZINI GIUSEPPE LETTERE
anno <1972>   pagina <239>
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Inediti mmmiiam 23
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buono il silenzio stesso dice chiaro il disastro . W Ancora alla stessa, il 16 mag­gio: Non riesco a comprendere. Gli uomini sono in mare, apparentemenle, da nove giorni, senza che mi giunga di loro la minima notizia. H tempo regolare per arrivare era da trenta a trentasei ore! Intanto, tutti sanno e scrivono di questo; e qualunque cosa accada, il ritardo ha distrutto ogni possibilità di effet­tuare il piano . -) Solo all'indomani di questa ultima lettera, come risulta da quella scritta a Nicolao Ferrari il 18 maggio, *) Mazzini apprendeva, dai' giornali e dallo stesso Ferrari, Tamara verità.
A questo punto, mi sembra che la datazione proposta (11 maggio 1854) lasci adito a pochi dubbi. Anche la frase Nuove ricevute or ora non mi sem­bra, in contraddizione con la mancanza di notizie lamentata nelle altre lettere qui citate: in questi ultimi casi il Mazzini intendeva eerto riferirsi a notizie dirette sulla spedizione, che sembrava essersi volatilizzata nel nulla; nel primo caso intendeva invece riferirsi ad altro genere di notizie (come del resto nella lettera alla Hawkes del 12 maggio), probabilmente al fatto che, anche in conse­guenza del ritardo nella partenza, voci suMa preparazione di una spedizione armata erano trapelate al di fuori dell'ambiente dei cospiratori ed avevano immediatamente messo in allarme l'apparato di sicurezza del Regno sardo.4)
Ma vi sono anche altre concordanze significative. Per es., l'accenno a pos­sibili contatti con il Mancini5) trova riscontro in lettere di questo periodo: come in quelle a Nicolao Ferrari del 18 maggio, già citata, e del 10 giugno,6) e in. quella ad Adeodato Franceschi del 27 maggio.7' Ancor più interessante, in questa stessa lettera al Franceschi, il riferimento ad un Lombardo di cui parla Pina probabilmente popolano. Se lo vedete, tenetene quanti dati potete sulla disposi­zione del popolo dì Milano... Concertate, partendo, insieme i modi sicuri di contatto con lui, se ripatria, perch'io possa giovarmene, e fatemi rapporto di rutto. Mi dica se sa la truppa che attualmente è in Milano colla distinta dei corpi che la compongono . Se quel Pina (non identificato neppure dall'edizione nazionale) è un nome di donna, si tratta di una semplice coincidenza; ma se fosse un cognome o un nome convenzionale, allora nel lombardo della let­tera al Franceschi dovrebbe identificarsi il viaggiatore della nostra lettera, e in Pina il destinatario di questa.
Concludendo l'esame di questa lettera (e tralasciando gli altri nomi di pefe sane, di ovvia identificazione), essa appare interessante, non solo perché fornisce nuovi particolari sulla molteplicità e sulla capillarità dell'organizzazione clan­destina mazziniana (per esempio i nomi di alcuni recapiti milanesi), ma anche
) SEI, voi. ÓH pp. 93-95.
*) Ciò risulta eapreatamente dalla relazione rloll'Avvocato Fiscale di Sorxuna (vedi nota 5, p. 2?S.
5) Adolfo Mancini, romano o difensore della repubblica, esiliato a Genova dopo gli arresti dell'agosto 1853.
6) SEI, voi- riL, p, 204: Spronata quanto potete Mancini ad anguersi all'idea dell'adone dove pnò... S'è! movesse, no un prindpTo d'azione può ottenérsi itegli Stati Romani, io agitò immediatamente sulla Lombardia .
?) Otta., p. 193: Ho scrìtto ad Adolfo. Non so nullo ancora. S'egli mi risponde favorevolmente o senz'altro d .viri rio. il vi aprirlo che progettati} per lui mi sembra inolile... So Adolfo esitasse, ma non riluttane ad un abboccamento, allora bisognerà, averlo*.: