Rassegna storica del Risorgimento

GRIFFITH GWILYM OSWALD
anno <1972>   pagina <250>
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AMICI SCOMPARSI
GWILYM OSWALD GRIFFITH
Con la morte di Gwilym Gswald Griffith, scompare l'ultimo rappresen-Ialite della grande generazione dei risorgimentisti britannici- Trevelyan, Bolton King, Okey, Berkeley, Whyte erano tatti nati nel secolo XIX, tatti avevano conosciuto personalmente qualcuno degli attori del Risorgimento; lutti scrissero su un argomento che aveva largo seguito di lettori in Inghilterra e aiutarono, così, a tener vivo il culto ammirato per PItalia liberale, già- tanto profondo nel popolo britannico.
Il nome di Gwilym Griffith ha un suo notevole posto fra quegli storici. Nato nel 1882 nel Galles settentrionale, figlio e nipote di pastori presbiteriani, diventerà anch'egli pastore ed eserciterà il suo ministero in varie chiese battiate, congregazionaliste e di altre confessioni in America, nel Galles e in Inghilterra. Stava già lavorando alla sua biografia di Mazzini prima del 1914 quando, dorante la prima guerra mondiale, fu mandato a combattere sul fronte italiano con la Divisione Gallese. Non è senza significato poi che, nel 1932, quando uscì il suo Mazzini propilei of a New Europe (la traduzione italiana fu pubblicata quasi contemporaneamente), Griffith fosse in stretto contatto con Carlo Rosselli, con Gaetano Salvemini e altri esuli italiani a Londra. Durante la seconda guerra mondiale preparò alcune trasmissioni per il programma in italiano della BBC. Aveva già regalato i suoi libri mazziniani all'Università di Cardili, quando visito per l'ultima volta l'Italia nel 1949; in questa occasione volle che tornasse in patria la ciocca di capelli di Mazzini, che aveva avuto in dono da Elinor Richards.
Anche se Griffith ha scritto altri libri di argomento religioso e di teo­logìa, anche se è stato un valente conferenziere e un predicatore che riusciva a trascinare l'uditorio, per molti passerà alla storia solo come l'autore di quella che parecchi considerano ancora oggi la migliore biografìa di Mazzini, pecche a Mazzini ha riservato tutto il suo maggiore entusiasmo. Lo considerava il Gandhi del secolo XIX,. venerava in lui soprattutto l'idealista, il credente nella Legge del dovere il profeta dell'Europa unita. Faceva una certa impressione l'accor­gersi che persino la sua calligrafìa assomigliava a quella del suo eroe...
È naturale che, vissuto per la maggior parte della sua vita a Londra, Maz­zini vi contasse parecchi amici intimi come gli Ashnrst, i Crauford, Holyoake, Cowen; e non dimentichiamo quelle donne inglesi alle quali scrisse lettere splen­dide; Elìza Ashnrst, Jessie Wbite, Caroline Stansfeld, Emily Hawkes, Matilda Biggs, Clementi a Taylor, Arethusa Milner-Gibson. Alcuni hanno voluto ricono­scere per questa sua lunga permanenza in Inghilterra, una certa influenza anglo­sassone su Mazzini; è certamente véro il contrario, cioè che egli ha avuto una notevole influenza sull'In ghilterra e sull'America.
Il persistere di questa presenza viva dell'Apostolo dell'unità nel mondo anglo-sassone è dovuta in larga misura all'opera di Bolton King, ma, soprattutto, a quella di Griffith. Entrambi, infatti, compresero che non si poteva guardare a Mazzini solo come al pensatore o come al politico, ma che egli doveva essere