Rassegna storica del Risorgimento
DE CAESARIS DOMENICO CARTE; DE CAESARIS (FAMIGLIA) CARTE
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1972
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256
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256 Lucia Gorgoni
della famiglia Farina ' ' e ad un redditizio oleificio,2) si rivolsero ad interessi più articolati e complessi. Achille, ad esempio, divenne un buon pittore che fece rimpiangere la sua morte prematura a soli 37 anni; Clemente ed Antonio furono autori di versi, che il primo pubblicò in parte nel 1840 e nel 1861. Tale evoluzione si riflette anche nella grafia e nello stile dei diversi personaggi, rimanendo Domenico entro i limiti di una cultura modesta che, dalla conoscenza dei mezzi essenziali per esprimersi, giunge a forme compiute e personali grazie ai contatti umani e alla necessità di comunicazione epistolare, il che vale, in misura minore, anche per il fratello Nicola, mentre i nipoti, anche nelle note più disadorne, mostrano una maggiore padronanza dei mezzi espressivi.
Siamo sempre di fronte, però, ad attività letterarie di modesta levatura di cui Antonio era ben consapevole, se il 17 novembre 1866, a Pasquale Castagna che gli chiedeva notizie e documenti per una biografia che questi intendeva redigere intorno ai componenti della famiglia amica, dichiarava:
Caro D. Pasqualino:.
A satisfare se non in tatto almeno in parte ai vostri desideri eccovi altri elementi della mia vita privata, essa in faccia alla società non presenta altri fatti degni di essere trasmessi alla posterità; poiché di pochissimo rilievo. Con un quaderno vi invio tuta medaglia, un libri e ci no di poesie, ed una lettera che sono come documenti storici all'espostovi di me; dopo che ve ne sarete avvalso siete pregato di rimandarmele tutte, desiderando di conservare presso di me ricordanze tanto care, e dò con riserbatezza; poiché io non sono amante né di ostentazione, né di ambizione, e ripeto voi solo avete saputo indurmi ad un passo, da coi io per me sarei slato sempre riluttante.
Ho l'onore di presentarvi i distinti saluti di mia moglie, io vi abbraccio con tutta cordialità mentre mi ripeto V Air0
Antonio
P.S. Non vi descrivo la mia vita privata, giusta il vostro desiderio, per non oscurare l'opinione dei miei e degradarne la mia.
Cosi anche a proposito del programma politico si rimane sempre nel vago e nell'approssimativo, in un atteggiamento provinciale che non consenti ad Antonio, quando fu eletto deputato, di condurre alcuna azione incisiva.
Mettere in luce tali limiti non significa svalutare l'opera dei De Caesaris, in particolare di Clemente, cui si dovette, nel '60, la caduta del Forte Borbonico di Pescara: significa solo dimostrare che l'adesione al moto risorgimentale da parte di questa famiglia e forse anche di altre, se il reperimento di nuovi documenti e lo spoglio di quelli esistenti effettuato da un'angolazione diversa da quella finora adottata, perverrà agli stessi esiti è scaturita non da un chiaro programma politico, ma dalla volontà di ricercare più precise affermazioni della propria personalità. Il ohe non è indice di arido individualismo borghese, poiché per questa strada, spesso battuta senza conoscerne gli sbocchi precisi, si perviene quasi sempre a configurare tuia dimensione più completa dell'uomo nel riconoscimento del diritto di disporre delle proprie scelte, trasferendo l'etica individuale nella sfera dei valori universali. Giudicando d all'atteggi amento dei De Caesaris e dei loro compagni di lotta, i Castagna, i Forcella, i Castiglione, gli
0 ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO, Carro dell'AmmiiriBiTarione Interna dell'Intendenza e Prefettura Borbonica, Pacco n. 39. 3) Ibidem,.